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Salim Asfour non è un profugo indiano spacciato per palestinese

Salim Aftour non è un profugo indiano spacciato per palestinese: contrariamente a quanto pubblicato su X, Salim Astour è, effettivamente, Salim Aftour.

Il post X che viene segnalato è una censurabilissima combinazione del complotto di Pallywood o negazionismo estremo del conflitto di Gaza e della tendenza allucinatoria delle AI.

Salim Asfour non è un profugo indiano spacciato per palestinese

Secondo la citata teoria del compotto a Gaza non è successo niente ed è tutta una false flag di una delle parti in campo per far sfigurare l’altra, secondo la stessa logica per cui, ad esempio, c’è chi ha negato la sparatoria di Sandy Hook adducendo che fossero false vittime che volevano togliere le armi agli americani, la strage del Bataclan adducendo che Valeria Solesin abbia finto la sua morte per compiacere i “poteri forti” e affermato che niente di male esiste nel mondo ma è tutto un film tipo “Truman Show”.

Salim Asfour non è un profugo indiano spacciato per palestinese

Salim Asfour è stato infatti fotografato da Getty Images, ed è un muezzin sfollato che si trova in condizioni precarie, compatibili con un conflitto in corso.

Foto di Getty Images

Non solo Al Jazeera ha fatto un reportage su di lui, ma, volendo considerare Al Jazeera “di parte” e quindi parte del complotto/negazionismo Truman Show, incapperemmo nel fatto che il fact checker israeliano Tal Hagin, che in quanto fact checker agisce non per piaggeria politica ma per amore di verità, ha personalmente provato la veridicità delle immagini.

Abbiamo inoltre una foto del presunto rifugiato indiano

Angur Bala Dolui

Che come potete vedere, ha in comune col rifugiato Palestinese solo essere macilento. Confrontando uno scatto diretto dei due infatti si noterà che occhi, naso e, sostanzialmente, ogni tratto somatico sono diversi

Salim Asfour

In tutto questo resta solo da chiederci come mai chi ha cercato di collegare i due si sia affidato a GeminiAI.

La tendenza confabulatoria delle AI

Le AI tendono a confabulare o allucinare. Le AI non sono in grado di effettuare pensiero autonomo, ma elaborano grandi quantità di dati seguendo il prompt suggerito.

Se anche con un pessimo prompt, quindi senza malizia ma con inconscio bias, gli chiedi di provare che Angur sia Salim, la AI cercherà di “tenerti contento”, sia pur non avendo elementi per formulare teorie e neppure la capacità per farlo.

Sulla confabulazione delle AI avevamo già parlato, e come la stessa abbia portato spesso ad errori che la rendono inadattata a sostituirsi al fact checking.

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