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Presa la centrale nucleare di Zaporizhzhya: scarse possibilità di esplosione, confermata guerra di aggressione

Presa la centrale nucleare di Zaporizhzhya: nonostante i timori nucleari (giustificati dalle immagini pervenute) siano stati del tutto scongiurati, con l’azione russa di ieri notte crolla il “mito” della guerra come semplice operazione militare di liberazione.

Quello che è accaduto a Zaporizhzhya, e altrove, ha tutto il marchio di quel genere di guerra che non viene per liberare, ma per occupare e tagliare risorse.

Nella regione di Sumy, già interessata all’inizio di un conflitto di pochi giorni che sembra ormai durare da una vita da un allarme simile a quello delle bombe “Green Parrot” ai tempi dell’Afganistan, una centrale termoelettrica è stata distrutta. L’obiettivo è lasciare ingenti settori della popolazione civile isolati, senza elettricità, luce, acqua e riscaldamenti.

Le centrali elettriche, obiettivo inizialmente considerato non bellico, non vengono risparmiate: se dovessimo credere davvero alle affermazioni del Cremlino per cui Russi e Ucraini sono fratelli, e dovessimo credere ai video propagandistici della Duma per cui “Vanya e Kolya sono amici che si vogliono bene come fratelli” ci verrebbe spontaneo pensare al proverbio “Fratelli coltelli, parenti serpenti”.

Presa la centrale nucleare di Zaporizhzhya: scarse possibilità di esplosione, confermata guerra di aggressione

Il personale operativo sta controllando la sicurezza della centrale, e da questo punto di vista non ci sono rischi.

Qualsiasi incidente, ovviamente, potrebbe avere conseguenze fatali. Ma al momento non vi sono i presupposti perché accada.

Come ha avuto modo di spiegare Tony Irwin, professore universitario australiano ed ex manager dell’unico reattore dell’Isola, la tecnologia con cui è costruita la centrale nucleare di Zaporizhzhya la rende abbastanza sicura, a meno che di missili sui reattori.

Resta il problema, come abbiamo evidenziato nel precedente articolo, di confidare nel fatto che nessuno sia così stupido da tagliare i collegamenti di emergenza alla rete elettrica e idrica necessari per il raffreddamento.

E il fatto che in una settimana di guerra si erano già sfiorati due incidenti radioattivi, come ricorda Today. il missile che ha colpito una stazione di stoccaggio di rifiuti delle centrali a Kiev e un impianto simile danneggiato nei pressi di Kharkiv.

In nessun caso si è verificato aumento di radiazioni: ma l’assoluta mancanza di rispetto per le più elementari cautele e rispetto per i civili che fanno pensare che la “grande famiglia sovietica” sia ormai uno sgangherato ammasso di fratelli dove il fratello più grande e bullo picchia gli altri su un cumulo di macerie.

Zelensky parla di “terrorismo nucleare”: in ogni caso è evidente un duplice scopo del Cremlino.

Terrorizzare e privare di risorse il nemico.

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