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Paolo Brosio riesce a legare il caso Aurora Leone al ddl Zan: “Pecchini perbene, decreto è bavaglio”

Il caso Aurora Leone continua a tenere banco. Paolo Brosio, ormai ex giornalista che milita principalmente nei salotti della televisione del trash, ha avuto il coraggio di creare un nesso tra la vicenda capitata ad Aurora Leone ed il ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo. Brosio, intervistato da Adkronos, ha evidenziato come il caso Aurora Leone, cacciata dal tavolo dove erano riuniti i cantanti prima della Partita del cuore perché donna, sia stato in realtà un clamoroso fraintendimento che dovrebbe essere immediatamente messo a tacere.

Come Paolo Brosio ha shakerato il caso Aurora Leone, il ddl Zan e Pecchini

Approccio al caso Aurora Leone diametralmente opposto rispetto a quello di Eros Ramazzotti, da noi riportato ieri. Brosio conosce Pecchini, l’artefice delle parole sessiste nei confronti di Aurora, da tantissimi anni ed è un uomo che si è sempre battuto per aiutare tutte le categorie umane, sociali e religiose. L’ormai ex giornalista ha voluto ricordare inoltre come alla base della Nazionale cantanti ci sia l’inclusione e la solidarietà. Dopo però aver proferito tale concetto, ecco che Brosio inizia a fare un collegamento assurdo con il ddl Zan.

Dice di essere contrario a questo disegno di legge perché risulta essere troppo generico e si rischia che qualsiasi cosa uno dica possa essere denunciato penalmente. Cosa c’entra il ddl Zan nella questione e nel caso Aurora Leone è un mistero, invece per Paolo Brosio le due cose sono collegate, anzi ha usato la scusa dell’argomento del momento per attaccare di nuovo questa legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo.

Non è la prima volta che Paolo Brosio mostra il suo dissenso nei confronti del ddl Zan, ma aver tirato in ballo la questione Aurora Leone per criticare nuovamente questo disegno di legge non ha davvero assolutamente alcun senso. Brosio ha poi anche voluto dire come il caos mediatico sulla Nazionale cantanti sia stato creato semplicemente da un fraintendimento.

L’ex giornalista non era di certo presente lunedì sera alla fatidica cena, eppure sembra essere piuttosto sicuro come la Leone abbia esagerato nelle esternazioni fatte sui suoi profili social. Vedremo come evolverà la shakerata di Paolo Brosio, tra il caso Aurora Leone, il ddl Zan e Pecchini.

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