Internet è piena di “guide utili”, che utili non sono, apparentemente utili per salvare delle vite, ma di fatto più utili a portare link, fama, notorietà e guadagni a chi li pubblica.
Per questo, devo confessare di essere stato inizialmente scettico di fronte ad un testo presentatomi col titolo “come salvarsi da un infarto quando ci si trova da soli: IMPORTANTE, DIFFONDETE”: ma leggendolo, ho dovuto ricredermi.
I consigli forniti sono essenzialmente efficaci: non improvvisare, non correre a cercare diagnosi fai-da-te (o, in quei casi, lasciare che siano i nostri congiunti a cercarlo).
Controllare con un cardiologo anche quando si ritiene di non essere soggetti a rischio, ovvero soggetti giovani e con sintomi che appaiono lievi o transitori.
Abbiamo già affrontato in passato altre guide molto meno “oneste”, che tendevano invece a fornire “formule magiche” o manovre particolari per allontanare un infarto: per questo, ci sentiamo di rilanciare il consiglio di questa guida.
In caso di sintomi sospetti, dolori toracici improvvisi ed affanno contattate immediatamente qualcuno che possa accompagnarvi al più vicino ospedale, meglio se con unità coronarica attrezzata. Potreste chiamare il 118, chiedendo l’intervento di un’ambulanza, oppure attrezzarvi con uno di quei congegni che consentono di contattare un numero per le emergenze di un vostro parente disponibile (sostituiti, recentemente, dall’uso dei moderni cellulari con numeri in “chiamata rapida” nella rubrica).
Ma l’importante è agire. Agire con rapidità e celerità.
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