A partire da oggi 18 novembre dobbiamo considerare concreto un pericolo che circola su WhatsApp, in merito ad un virus che potrebbe compromettere in modo serio la sicurezza di smartphone Android ed iPhone. Dopo aver esaminato in queste ore la bufala riguardante le merendine Balconi, diffusa in Italia grazie alla viralità che la suddetta app è in grado di assicurare a queste storielle (qui trovate maggiori informazioni in merito), il lunedì risulta caratterizzato anche da un allarme che tutti noi dobbiamo tenere a mente.
Come ha riportato anche Forbes, fonte estremamente autorevole, diventa importante in queste ore non accettare video da sconosciuti. La nuova falla di WhatsApp, infatti, prende corpo tramite MP4 che a loro volta installano codice malevolo a bordo degli smartphone infettati. Prendendone il controllo e mettendo a rischio la privacy dell’utente. Oltre a rifiutare filmati da persone di cui non vi fidate, sarà cruciale dare uno sguardo alle impostazione dell’applicazione.
Il motivo? In tanti scaricano video in automatico, appena ricevuti su WhatsApp. Si tratta di un’opzione che potete facilmente disattivare, recandovi in “Impostazioni”, quindi in “Utilizzo dati e archiviazione”. Qui assicuratevi che sia settata la voce “nessun Media” nei tre campi dedicati al loro download automatico. Solo così avrete la certezza che un eventuale video contenente un virus non venga scaricato sul vostro dispositivo contro la volontà dell’utente finale.
Dovrete prestare grande attenzione a questa vicenda se disponete della versione Android precedente alla 2.19.274, versione iOS precedente alla numero 2.19.100. Da non tralasciare Enterprise prima delle 2.25.3. A chiudere il cerchio troviamo Windows Phone, con varianti precedenti o pari alla 2.18.368, Business per Android precedente alla 2.19.104, fino ad arrivare a Business per iOS precedente alla variante 2.19.100. Altamente probabile che si possa assistere al rilascio di un aggiornamento WhatsApp entro 24 o al massimo 48 ore, essendo lo staff al corrente di questa storia.
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