Ci segnalano i nostri contatti un post X pubblicato da una Spunta Blu che dovrebbe mostrare ProPal omofobi che cacciano un omosessuale.
Sappiamo che essere su X come spunta blu non è garanzia di veridicità, e sappiamo che anche sul conflitto di Gaza esiste un sospetto di diffusione di false notizie, pari a quello vista in altri conflitti.
No, questi non sono ProPal omofobi che cacciano un omosessuale (e quella non è la bandiera LGBTQ)
Anche in questo caso il video è diffuso con didascalie che sono una grossolana fake news.
La didascalia non ha la minima attinenza col video, e chiunque l’abbia ridiffuso o commentato spacciandolo per veritiero dimostra un faziosità tale da renderlo selettivamente cieco di fronte a quello che ha di fronte.
Innanzitutto quella non è una bandiera LGBTQ, ma è la “bandiera della Pace”.
Le differenze le abbiamo già descritte, in un articolo in cui si bacchettava chi millantava che la bandiera LGBTQ avesse colori dedicati a “devianti sessuali” e “pedofili”.
A sinistra: bandiera della Pace. A destra, bandiera LGBTQ
La bandiera della PACE ha un colore in più, i colori in comune sono nell’ordine opposto e presenta generalmente, come in questo caso, la scritta PACE nel mezzo.
La bandiera nello spezzone è una Bandiera Olandese della Pace, e il video risale al 2021, con la medesima falsa didascalia dei “ProPal Omofobi che dicono al gay che fa schifo”.
Ascoltando l’audio si può infatti appurare che i due soggetti dicono al tale che per quanto sì, per loro potrebbe anche partecipare, non sarebbe sicuro o saggio presentarsi ad una manifestazione legata alle tensioni in corso nel 2021 agitando una bandiera della Pace. Pace che per quanto sia un valore condiviso, in pieno conflitto e coi fuochi della guerra ancora caldi, avrebbe ben potuto essere percepita come divisiva e provocatoria.
La bandiera nel video è una bandiera della Pace.
Gli uomini nel video non sono ProPal omofobi che insultano un omosessuale, ma manifestanti che invitano un uomo con una bandiera della pace a non inalberare detto simbolo in una manifestazione in conflitto ancora acceso, perché essa non sembri divisiva.
La didascalia alterata fa parte di una campagna di propaganda fortemente islamofobica che vede i Gazawi, in quanto islamici, descritti come un popolo omofobo e meritevole di sterminio, pari a quella di provenienza Russa che vede gli Ucraini come un “un popolo nazista” e quindi parimenti reietti e meritevoli di ogni atrocità.
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