Ci segnalano i nostri contatti un’inserzione sponsorizzata di Facebook secondo cui Angelo Duro è stato arrestato da Bankitalia che gli ha distrutto la carriera. Si tratta di una tipologia di scam, una campagna pubblicitaria basata sul phishing.
Ovvero storielle inventate per irretire potenziali “investitori” millantando partnership con personaggi famosi che non esistono.
La storia è la stessa, identica, che abbiamo visto con la conduttrice Geppi Cucciari al posto del comico Angelo Duro.
Il canovaccio è lo stesso: il famoso di turno, in questo caso Angelo Duro, appare in una “famosa trasmissione TV” in diretta, in questo caso “Radio Deejay” annunciando il segreto della ricchezza.
Secondo la narrazione, sempre uguale, il famoso di turno chiede in prestito al conduttore il suo cellulare per iscriverlo ad una “rivoluzionaria piattaforma per investire in Cryptovalute” e inizia ad investire soldi in suo nome, rendendolo di colpo miliardario o comuque facendogli guadagnare somme di danaro ingenti in pochi minuti.
No, non è vero che Angelo Duro è stato arrestato da Bankitalia che gli ha distrutto la carriera
A questo punto Bankitalia “telefona in trasmissione” e manda dei suoi veri e propri sgherri o emissari che arrestano il VIP portandolo via dopo averlo denunciato (in alcuni casi, come quello di Geppi Cucciari, percuotendolo brutalmente ostentando vere e proprie “foto segnaletiche” con ecchimosi e segni di violenza photoshoppati).
Ignorando che Bankitalia non dispone certo di carceri o tribunali privati, un falso articolo di giornale testimonia che ora il povero VIP langue nelle prigioni di Bankitalia con la carriera rovinata per sempre, la Banca Centrale Italiana ha ottenuto che la sua carriera venga distrutta e censurata e questi langua in eterno nelle segrete e imposto ai conduttori della trasmissione di cancellare le prove dell’esistenza dell'”episodio segreto” sotto pena di seguire il suo infame destino.
La variante con Geppi Cucciari, nella finzione brutalmente percossa in diretta dagli sgherri di Bankitalia nel silenzio delle autorità
A questo punto “un manipolo di eroi coraggiosi”, come la ciurma di Rogue One in Guerre Stellari si sacrifica caricando online sia l’articolo di giornale (falsamente attribuito anche esso ad un giornalista di grande reputazione come Marco Ascione), implorando gli ascoltatori di investire immediatamente in Cryptovaluta prima che gli sgherri di Bankitalia impediscano tale segreto.
Si mescolano in questo caso ragebait e bufala: investire in cryptovalute in piattaforme che, ricordiamo, non sono neppure note ad Angelo Duro e Marco Ascione diventa un atto rivoluzionario ed eversivo, oltre che puntare l’avidità di chi si aspetta enormi ricchezze che ovviamente, sono lungi dall’arrivare.
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