Lo spargimento virale è una di quelle teorie che a sentirle non ci credi. Qualcosa che fa cerchio e passa rapidamente dal genio alla lunaticità per poi tornare nel momento “Ah, ma non è Lercio” del giorno.
Una di quelle cose che risolve i problemi creati dalla stessa gente che li ha creati. L’equivalente sociale del ragazzino che avendo sbagliato due volte di fila l’esercizio delle operazioni matematiche in catena alla fine perviene ad un risultato corretto partendo da premesse sbagliate. E di molto.
Ne abbiamo parlato tempo fa, ed è una teoria più vecchia di quanto si possa pensare.
La teoria tipica del pensiero antivaccinista che i vaccini siano contagiosi.
Una teoria nata ai tempi delle vaccinazioni obbligatorie (ad esempio in Italia) polivalenti: la bizzarra ed antiscientifica teoria per cui anche se uno rifiuta i vaccini, se lo metti accanto ad un vaccinato il vaccino gli si trasmette.
Pensate alla bizzarria assoluta di tutto questo: mesi di patimenti perché non avevamo semplicemente vaccini per tutti quelli che lo chiedono, e stiamo faticosamente arrivando a questo obiettivo lottando contro il tempo e le forniture, e bastava mettere un vaccinato al centro di una stanza per contagiare tutti.
Consegue dalla teoria dello “spargimento virale” dei vaccini una serie di corollari.
Succede che nella comunità antivaccinista americana in questo momento si sta consumando una bizzarra divisione.
Alcuni hanno cominciato ad usare le mascherine, ma solamente quelle “con argento colloidale” (cosa in realtà del tutto inutile, bastano mascherine chirurgiche a norma) convinti che in qualche modo le “proteine” contenute nel vaccino si liberino dal corpo dei vaccinati per “infettare” i novax tramutandoli in vaccinati a loro insaputa.
Altri invece continuano a rifiutare le mascherine, convinti che in realtà le mascherine non bastino a difendersi dal rischio di essere contagiati dal vaccino.
Per combattere tale evenienza bisogna invece ingurgitare tisane di aghi di pino, utili a combattere i “vaccini selvatici” perché contengono elementi attivi usati nel Tamiflu.
Riflettete ora su questo tema: novax che smettono di essere nomask e scoprono le gioie dei principi farmaceutici.
Ma il viaggio continua
Quindi, anche i nomask ora hanno scoperto che esiste un rischio concreto di contagio. Ovvero, nella loro costruzione puoi essere contagiato dai vaccinati.
I colleghi fact checker di Reuters hanno elencato una lunga serie di messaggi che invitano la comunità complottista a rispettare un rigido distanziamento sociale perché tutti gli effetti collaterali attribuiti ai vaccini dalle bufale, dalla sterilità alla modifica genetica possono trasmettersi mediante contagio.
Ci è pervenuta la segnalazione di una scuola privata che invita i ragazzini ad evitare contatti sociali diretti (abbracci, strette di mano) con adulti in quanto vaccinati e quindi in grado di contagiare.
Nonché di esercizi commerciali dove il distanziamento sociale viene giustificato dal rischio di entrare in contatto con vaccinati.
Alla fine, come vedete, siamo al tutto che fa cerchio, ed il fervente complottista che se non indossa le mascherine, accetta il distanziamento sociale, convinto di sconfiggere Big Pharma con la psicologia inversa.
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