Bufala

“La bambina ha bisogno di un intervento da 18mila euro, ogni condivisione vale 1 euro”

In un post virale su Facebook troviamo il video-appello di una bambina che avrebbe bisogno di un intervento da 18mila euro, e per aiutarla ci viene riferito che ogni condivisione del filmato vale 1 euro. Il filmato è stato pubblicato all’interno del gruppo Facebook “ANOS 60 70 80 SOMOS FÃS !” da un membro iscritto e sta raggiungendo le 140.000 condivisioni, arrivando anche sulle bacheche degli utenti italiani:

 

Buon giorno! Ho ricevuto questo video, sto condividendo La bambina ha bisogno di fare un intervento che costa 18 mila È ogni persona che condivide vale 1, 00. Ho fatto la mia parte.

In Italia gli utenti si limitano a usare l’imperativo “condividiamo” senza verificare la notizia. Ci ritroviamo nuovamente con la realtà dell’amen, dell’ok e del colore, ma soprattutto con la condivisione compulsiva perpetrata facendo leva sul sentimento e sulla compassione, con il risultato di una grande e grossa figura barbina di fronte ai propri contatti e soprattutto nei riguardi dei diretti interessati.

Non viene precisato,  ovviamente, di quale intervento si tratti né in quale luogo viva la bambina oggetto dei condivisori compulsivi, ma con una semplice ricerca per immagini da un frame del video ci accorgiamo che la realtà delle cose è ben diversa. Vakinha è una piattaforma brasiliana di raccolta fondi nata nel 2009, e la pagina Facebook è seguita da circa 250mila follower.

La scoliosi idiopatica di Cauani, 9 anni

Proprio su Vakinha troviamo la storia di Cauani, una bambina di 9 anni colpita da una scoliosi idiopatica nel gennaio 2018. La madre se ne accorse mentre si trovava in spiaggia con la figlia, notando un rigonfiamento sulla spalla. Una volta portata all’ospedale St. Joseph di Tijucas (Brasile) le venne diagnosticata la malattia.

Dalla stampa locale apprendiamo che la madre di Cauani si era rivolta, in seguito, all’ospedale di Curitiba e aveva trovato la possibilità di un trattamento, che tuttavia era troppo oneroso per una famiglia che percepiva solamente un salario minimo dal padre di Cauani. A quel punto Cleoza, la madre, aveva aperto una raccolta fondi tramite una lotteria, e per trovare i fondi necessari per l’intervento si era rivolta alla redazione di Jornal Razão per rivolgere un appello:

La raccolta fondi su Vakinha è ormai chiusa

Come accennato nelle righe precedenti, Vakinha ha ospitato una raccolta fondi per Cauani a partire dal 4 ottobre 2018 con l’obbiettivo di 2.500 real brasiliani (non 18mila come chiedono nel post virale), e la raccolta è stata dichiarata chiusa il 2 gennaio 2019 dopo aver maturato 130 real brasiliani.

Non è tutto.

Il 17 gennaio 2019 Jornal Razão ci informa del raggiungimento della cifra di cui la famiglia necessitava per le cure di Cauani, e addirittura la piccola ha potuto acquistare un busto speciale che le consente più libertà nei movimenti. Da gennaio, dunque, Cauani ha iniziato il suo recupero, e condividere il suo video non ha senso.

Nessun intervento da 18mila euro (e nemmeno si può parlare di euro) verrà effettuato grazie alle nostre condivisioni, perché anche le pietre sanno che non esiste retribuzione in base alle condivisioni.

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