Siamo arrivati al momento decisivo per quanto riguarda il DPCM di Natale, al punto che milioni di italiani questo venerdì si chiedono quando parla Conte con il suo discorso. Una serie di restrizioni previste durante le festività che limiteranno non poco le nostre libertà, fatta eccezione per i congiunti. Chi sono questi ultimi? Vogliamo provare a darvi tutte le informazioni trapelate fino a questo momento, perché se da un lato ad inizio settimana abbiamo smentito imminenti conferenze stampa da parte del Presidente del Consiglio, è altrettanto vero che il 18 dicembre sarà la data del decreto.
Andiamo per gradi. Il DPCM di Natale di Natale è ormai pronto, nonostante il parere contrario di alcuni esponenti di governo e da parte di alcune Regioni. Lo conferma anche Il Corriere della Sera. Per quanto riguarda le misure che verranno ufficializzate con il decreto, al momento abbiamo solo indiscrezioni. Ad esempio, si dice che con ogni probabilità a prevalere sarà il fronte più rigoroso. Questo, tradotto, comporterà divieti e Italia in zona rossa tra il 24, 25, 26 e 27 dicembre.
La seconda fase di Italia in zona rossa ci sarà dal 31 dicembre al 3 gennaio, mentre l’ultima tra il 5 e il 6 gennaio. Gli altri giorni saranno invece da zona arancione. Dovrebbero essere confermate le deroghe riguardanti la possibilità di poter ospitare due persone a casa, anche nei giorni rossi, senza contare i minori di 14 anni. Ancora, nei giorni rossi si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni che contano meno di 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri.
Sempre la fonte, a proposito della domanda “quando parla Conte”, ci dice che avremo una diretta RAI e sui canali social del Premier alle 19 di oggi 18 dicembre, ma non abbiamo ancora comunicazioni ufficiali in merito. Le persone che possono essere invitate dovrebbero limitarsi ai congiunti. Chi sono? Il significato dell’espressione si concentra su coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili. Da valutare l’eventuale inclusione nella categoria di persone legate da uno stabile legame affettivo, ma soprattutto la questione dei parenti fino al sesto grado.
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