Il mulino Divella è un’opera d’arte industriale e racconta una storia che vale la pena leggere.

di Bufale.net Team |

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Il mulino Divella è un’opera d’arte industriale e racconta una storia che vale la pena leggere. Bufale.net

Mentre ti arrabatti a condividere l’ennesima fake news su un’azienda che non ti deve niente, di cui non puoi dimostrare niente e di cui non sai niente, F. Divella S.p.A. ha una storia migliore della tua.

La storia dell’azienda ha inizio tanto tempo fa, quando l’uomo operoso andava a sporcarsi le mani con la terra anziché fare il leone da tastiera sui social. Nel 1890 Francesco Divella depose l’ultima pietra del primo mulino, e da quel momento non si fermò un istante.

L’azienda è oggi leader nel settore pasta, biscotti e conserve di pomodoro , un punto di riferimento in Italia e nel mondo rinomata per l’eccellente qualità.

Il molino di Noicattaro, un’opera d’arte industriale

La pasta e i biscotti a marchio Divella che troviamo nei supermercati nascono dalla macinazione che avviene in buona parte nel mulino storico di Noicattaro (Bari), edificato nel 1927 (nella foto).

Non un semplice mulino: quello di Noicattaro è una vera e propria opera d’arte industriale, completamente automatizzato e in grado di macinare fino a 5.350 quintali di grano duro ogni giorno, per un totale di 1.300.000 quintali di grano macinato ogni anno.

Un dato, questo, confermato dal Capo Mugnaio Luigi Quartarella (capo mugnaio di lungo corso) che aggiunge: “Una sapiente miscela dei migliori grani duri che si tramanda di generazione in generazione, che ci consente di avere una semola di alta qualità costante nel tempo per offrire ai nostri consumatori la stessa qualità di pasta in tutto il mondo“.

Sullo stesso concetto si esprime Vincenzo Divella jr, supervisore del Molino storico Divella:

Attraverso tecnologie di ultima generazione i migliori grani che provengono per il 65% da filiere di Puglia e Basilicata e per la restante parte da paesi come Francia, Australia e Arizona vengono lavorati in modo da conservare le proprietà organolettiche tali da garantire una semola non solo di qualità ma anche costante nel tempo.

Divella, in Italia e nel mondo

F. Divella S.p.A. è leader anche nell’esportazione e nel fatturato. Lo afferma con orgoglio Marcello Valentini, responsabile per i mercati esteri di Divella, con queste parole:

Mi occupo di mercati esteri dal 2000. In particolare, nel 2001, l’azienda, raggiunta una posizione di leadership dal Centro al Sud Italia, ha cominciato ad affacciarsi al Nord Italia ed a guardare ai mercati esteri. Oggi esportiamo in oltre 120 Paesi diversi per un fatturato di circa 100 milioni di euro. Il segreto di questo successo va ritrovato certamente anche nell’alta qualità dei prodotti Divella che, con nostro orgoglio, è unica in tutto il mondo, grazie alla nostra scelta di concentrare la produzione in un unico grande polo produttivo che ci permette di controllare continuamente tutte le fasi del ciclo produttivo, dall’approvvigionamento alla consegna.

La Puglia granaio d’Italia

Angela Rafanelli in un servizio di Linea Verde dedicato a Divella sottolineava: “La Puglia è il granaio d’Italia dai tempi dei Romani”.

Nel corso dell’intervista a Francesco Divella, amministratore delegato di F. Divella S.p.A., è stato messo in evidenza in quale modo l’azienda cura il dettaglio sia dalla semola inviata al pastificio per la pasta, sia dal grano tenero inviato al biscottificio per il mercato dolciario.

Il mondo Divella, sostanzialmente, si può descrivere con 3 parole: Puglia, eccellenza e qualità. I trulli imperano nell’etichetta del marchio, ma anche intorno allo stabilimento di Rutigliano; l’eccellenza è data dai numeri, con una distribuzione che avviene in tutto il mondo confermando il ruolo di Paese della pasta per l’Italia; la qualità, infine, parte dalla macinatura e continua sulle nostre tavole.

Tre ingredienti, questi, in cui dominano il controllo di tutte le norme italiane ed europee ma soprattutto la passione mediterranea che F. Divella S.p.A. ha insegnato al mondo.

Un mondo che il “cuggino informato” non conosce, anche se ti ha appena spiegato che per accedere a Facebook non devi richiedere una nuova iscrizione.

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