Approfondimento

Il bacio non consensuale di Biancaneve e il principe: la polemica è servita

Il bacio non consensuale di Biancaneve e il principe è la prova che le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni.

Ed è una controversia che segue a stretto giro di posta Julian Ross, calciatore della serie televisiva Holly&Benji incriminato, processato ed assolto per aver preso a sberle la manager della sua squadra di calcio, colpevole di aver rivelato ad Oliver “Holly” Hutton (storico avversario) la natura dei suoi problemi cardiaci e la sua impossibilità di presenziare sul tappeto verde per tutti i 90 minuti previsti.

Controversie dove il confine tra il reale e l’immaginario si sfumano, il possibile e l’impossibile si incontrano non nel “possimpibile” cantato da Barney Stinson, ma ancora più oltre, nel momento “Ah, ma non è Lercio del Giorno”.

E dove se un singolo dice qualcosa, la Rete deve montarci la polemica. Ci gode, e le parole a titolo individuale di qualcuno diventano il caso di tutti.

Il bacio non consensuale di Biancaneve e il principe: di trauma in trauma?

Il problema nasce tutto quando quando a Disneyland si decide di aggiornare una giostra. Il tunnel della “Spaventosa avventura di Biancaneve” diventa così la giostra del “Desiderio Incantato di Biancaneve”.

La natura della giostrina è sempre la stessa: i bambini vengono messi a sedere sulle apposite seggette e accompagnati in uno spettacolo di sfondi animati, led, pupazzi e animazioni dove rivivono i momenti salienti del film.

Succede che la “Spaventosa avventura di Biancaneve”, facendo onore al suo nome, si chiudeva con una delle scene più spaventose e catartiche nel film. I nani inseguono la strega Grimilde nelle sue fattezze di orrida vecchia strega e questa precipita giù da un’alta rupe, pagando la sua malvagità con la morte.

Scena parte del bagaglio culturale di generazioni di ragazzini, diretta discendente dalle fiabe originali dove non si andava tanto per il sottile nell’impartire insegnamenti morali. Alla fine della fiera, in ogni fiaba, il bene premiava e il male puniva. E anche i buoni pagavano amaramente le loro infrazioni.

Le streghe cattive arrivavano sempre alla morte, le sorellastre di Cenerentola nella fonte originale finivano accecate dai volatili e mutilate nei piedi nel tentativo di indossare la scarpetta, Cappuccetto Rosso veniva ingurgitata dal Lupo per aver disobbedito alla madre e la Sirenetta (nella fonte originale) moriva comunque col cuore infranto, ma la (magra) consolazione di aver ottenuto un’anima immortale e l’accesso al Purgatorio per potersi guadagnare con fatica il Paradiso.

Aveva quindi perfettamente senso che, anche nelle versioni “per famiglia” offerte da Disney la storia finisce col Trionfo del Bene. Il Male muore, e male, e soffrendo, il Bene ottiene catarsi.

Dopo 400 giorni di lavori, si è deciso che una simile morale fosse troppo crudele per la sensibilità odierna. Si è così deciso di mostrare non la Caduta del Male, ma il Trionfo del Bene. Il Principe dà il bacio del vero Amore a Biancaneve, l’Incantesimo è sciolto, i buoni tornano in vita e tutti felici.

Giusto, no?

Sbagliato.

La polemica è servita

Succede che in un articolo su SFGate, si fa notare che alla fine di Biancaneve i buoni sì trionfano, ma il tentativo di aggiornare la giostra ad una sensibilità moderna evitando che i bambini siano esposti alla morte della strega li espone ora ad un bacio non consensuale

“In che modo un bacio può qualificare come vero amore un rapporto in cui una persona non sa di essere amata né di amare perché sta dormendo? Insegnare ai bambini che non si può baciare senza consenso da ambedue le parti è necessario!”.

Con l’articolista che si chiede se non sarebbe il caso di trovare un terzo finale.

Ma siamo su Internet, il luogo dove Julian Ross è andato a processo per violenza di genere.

E, apparentemente, pare dovrà prestare l’avvocato al Principe Azzurro…

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