Humpty Dumpty non è sempre stato un uovo
Humpty Dumpty non è sempre stato un uovo: l’immagine del personaggio della nota filastrocca come un uovo umanoide arriva con “Alice nel Paese delle Meraviglie” (1865) di Lewis Carrol, venendo popolarizzata ulteriormente dalle versioni cinematografiche e successive del personaggio.
In realtà Humpty Dumpty nasce come un indovinello per “qualcosa di frangibile”: indovinello del quale almeno fino a Lewis Carrol nessuno aveva mai dato una risposta definitiva (anche se potremmo obiettare che l’uovo è tra le cose che vengono in mente).
Humpty Dumpty non è sempre stato un uovo
La filastocca riportata nelle prime raccolte (Juvenile Amusements di Samuel Arnold, 1797 e National Nursery Rhymes and Nursery Songs di James W. Elliot, 1870) recita infatti
“Humpty Dumpty sat on a wall.
Humpty Dumpty had a great fall.
All the king’s horses and all the king’s men
Couldn’t put Humpty together again.”
Traducibile con
“Humpty Dumpty sul muro sedeva.
Humpty Dumpty dal muro cadeva.
Tutti i cavalli e i soldati del Re,
non riuscirono a rimetterlo in pié.”
Ed era infatti un indovinello sulla frangibilità: Humpty Dumpty era un oggetto facilmente frangibile.
Una delle risposte possibili poteva essere un uovo, ma non solo. “Humpty Dumpty” nel 17mo secolo indicava anche una persona tozza e goffa, o una tonda bottiglia di brandy (ispirazione dell’uso derogatorio), cosa che avrebbe potuto costituire la soluzione al pari dell’uovo.
Ma anche un cannone usato nell’Assedio di Colchester del 1648, un enorme cannone da assedio che dopo essere stato abbattuto non fu più ricollocato al suo posto a causa del peso enorme fino alla presa della città stessa, o Riccardo III di Inghilterra, morto a Bosworth Field dopo essere caduto da cavallo che fisicamente aveva tutti i tratti della “persona tozza e goffa” descritta dal motto popolare.
Incidentalmente nei testi di Lewis Carrol Humpty Dumpty viene presentato come uno degli stravaganti personaggi incontrati da Alice, convinto della sua capacità di conoscere il significato di tutte le parole del mondo dando ad esse nuovi significati alla bisogna.
Cosa che, nello stile amato da Carrol, sfonda la quarta parete: solo un personaggio convinto di poter dare nuovi significati alle parole e che esse significhino solo quello che lui vuole significhino poteva trasformarsi nella “definitiva” soluzione di un indovinello durato secoli.
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