Le fonti russe sono sempre all’attacco e la falsa copertina di Charlie Hebdo per la sciabolatrice ucraina si incunea in quella che ormai è stata svelata essere l’Operazione Doppelganger.
Una tecnica di “disinformatia” filorussa brutale, grezza ma efficace: il corteggio di canali Telegram e Signal fonte primaria della disinformazione preparano “polpette avvelenate” che ammaniscono ai social occidentali pronti alla ricezione pronti per la diffusione.
Ovviamente tra le testate più plagiate c’è Charlie Hebdo, come abbiamo visto con una pratica usata dai maggiori gruppi di disinformazione notutto e antieuropea, ultimamente assistita da un autentico diluvio di false copertine contro Zelensky (ad esempio qui e qui).
La “logica” è sempre la stessa: essendo Charlie Hebdo nell’immaginario collettivo una rivista di satira che ha pagato a caro prezzo la sua libertà, cosa che rende i falsi goffamente immuni alle contestazioni.
Se contesterai il falso, il troll filorusso di turno avrà buon gioco a nascondersi dietro una falsa libertà di parola che di fatto è libertà di menzogna.
In questo caso la “fattura” del falso è sempre questa: come negli altri casi gli Ucraini sono sempre disegnati con fattezze deformi e visi grotteschi e i russi sempre come persone bellissime e dalle fattezze nobili e ben composte.
In questo caso il riferimento è alla vicenda della sciabolatrice ucraina Olga Kharlan. Contrariamente a quanto riportato nella vignetta filorussa, la stessa ha terminato il suo incontro vittorioso con l’atleta Russa Anna Smirnova salutandola con un tocco di sciabola e non con una stretta di mano, causando nella stessa una protesta alquanto forte, che l’ha spinta ad occupare la pedana esigendo immediatamente la stretta di mano sotto pena di sanzioni.
La Kharlan infatti è stata dapprima squalificata e poi riammessa alla competizione, con la federazione che ha annunciato mutamenti nelle regole per continuare a considerare il “tocco con sciabola” introdotto ai tempi del COVID19 valido anche in casi controversi come questo.
Come in tutti gli altri casi la presunta cover non appare tra le reali pubblicazioni. Alla data indicata appare un incontro satirico tra i sindacati di polizia francesi e il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, terminato con il secondo personaggio preso a manganellate dai “poliziotti incolleriti” descritti nella didascalia.
Si tratta ovviamente dell’ennesimo falso filorusso.
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