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Esistono ancora 7 app pericolose per la nostra privacy: alcuni colossi spiano oltre il consentito

Ci sono diverse app pericolose per coloro che tengono particolarmente alla propria privacy che proprio non ne vogliono sapere di rispettare le regole. La questione gravita fondamentalmente attorno a Facebook, il centro di gravità permanente verso cui convergono eccessive informazioni tramite applicazione che gravitano attorno ad essa. Questo almeno il verdetto al quale siamo giunti in questi giorni dopo alcuni studi che, a conti fatti, confermano un trend in parte trattato non molto tempo fa sul nostro sito. Anche se in quel caso il discorso aveva coinvolto le nostre foto.

Una prima denuncia in questo senso era arrivata a fine 2018, tramite un ente no profit chiamato Privacy International, che ha avuto il merito di individuare più di trenta applicazioni che portavano avanti la pratica descritta ad inizio articolo. Ci riferiamo all’estrapolazione di un quantitativo eccessivo di dati sulla nostra utenza, che puntualmente è finito nelle mani di Facebook. Probabilmente con lo scopo di targetizzare al meglio le campagne pubblicitarie degli inserzionisti, contro il nostro consenso. In quel caso è stato fatto il nome anche di app popolari, come nel caso di Spotify, Skyscanner e Kayak.

Ebbene, secondo quanto riportato di recente di ICT Business, non tutte le app “riprese” qualche mese fa si sono adeguate alle attuali normative. Ecco perché ancora oggi, 9 marzo, si parla di app pericolose per la privacy degli utenti, soprattutto per chi non intende essere spiato da Facebook. E forse è per questo motivo che negli ultimi tempi le inserzioni “targetizzate” sono aumentate in modo considerevole nello stream degli iscritti al popolare social network. Il report in questione ad un certo punto scende in dettagli così specifici da apparire inquietanti:

“Un problema enorme, non solo per la privacy, ma anche per la competizione. I dati trasmessi a Facebook includono anche le segnalazioni relative ad aperture e chiusure degli applicativi. Sembra una cosa banale, ma non lo è. Le informazioni vengono passate sotto forma di identificatore pubblicitario unico di Google: sarebbe molto facile quindi riunire i dati in un profilo ed estrarne interessi, identità e attività quotidiane”.

Al momento, pare che ci siano ben 7 app pericolose per gli utenti Android ed iOS che ancora non hanno apportato modifiche sotto questo punto di vista. Viene fatto il nome ad esempio di Yelp, Duolingo e Indeed, ma nei prossimi giorni cercheremo di ottenere maggiori dettagli sulle applicazioni restanti, in modo tale da limitare in modo significativo il fenomeno che vede Facebook spiarci in modo eccessivo.

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