È arrivata in Italia una nuova zecca tropicale… o no?
A volte le buone intenzioni di chi condivide si scontrano col fatto che una buona cautela, se espressa in modo inesatto può portare all’esatto opposto. È un po’ come la questione della favola di “al lupo al lupo”: dopo il primo appello ed il secondo appello errato, possiamo biasiamare chi non ha creduto al pastorello?
A prescindere dal fatto che la terza volta il pastorello aveva ragione, ed il lupo c’era davvero.
Ma passiamo all’analisi della foto che ci è stata inviata
Assistita dalla didascalia
???ATTENTION PLEASE ?
È arrivata in Italia una nuova specie di zecca tropicale.
Si riconosce dalle caratteristiche zampe zebrate.
Può portare febbre, vomito e diarrea, quindi non va assolutamente toccata a mani nude.? Controllate il vostro amico a 4 zampe con attenzione ?
La zecca mostrata della foto è una Hyalomma marginatum, un tipo di zecca endemico dei paesi mediterranei
In pratica non è una nuova zecca tropicale e non è arrivata da poco: l’Italia, come tutti i paesi Mediterranei, convive ormai da tempo con la presenza della Hyalomma marginatum.
Una fonte di allarme deriva dal fatto che, a gennaio del 2019 la Hyalomma marginatum, endemica dei soli paesi mediterranei ed Eurasiatici, stia cominciando ad apparire in aree di Francia, Germania, Svizzera e Austria, quindi spostandosi verso nord.
Sono quindi i Paesi Miltteleuropei che devono dichiarare l’allarme Hyalomma marginatum, avendo da confrontarsi con una specie invasiva non endemica nel loro territorio. Non noi.
La presenza della Hyalomma Marginatum in Italia è infatti nota da tempo, come è possibile riscontrare consultando i testi dell’Istituto Superiore della Sanità
Solitamente, è un parassita degli armenti, tenuta sottocontrollo con l’uso di acaricidi sui ruminanti.
Vi è un rischio minimo di trasmissione della Febbre Emorragica di Congo-Crimea, patogeno che affligge l’uomo, ma è un rischio assai remoto sul quale la Germania, paese dove la Hyalomma comincia ad affacciarsi, ci si sta interrogando.
Verificare e controllare, ma senza allarmismo.
Aridaje! C’entrano gli uccelli migratori, vettore di elezione per gli esemplari infetti della Hyalomma: vettore per il quale si registra un rischio remoto.
Tutto è possibile, ma che la vigilanza non diventi caccia alle nuove streghe.
Come faccio con le altre zecche insistenti sul suolo Italiano, ovvero prendendo le dovute precauzioni, sia di identificazione che di rimozione, suggerite dall’ISS, e manipolando la zecca in modo da evitare di lasciare il rostro conficcato nella pelle.
Andranno quindi privilegiati abiti chiari se si prevede di traversare zone con erba alta, e si dovrà usare una pinzetta sottile o un apposito estrattore anziché strapparsi di dosso la zecca a mani nude o cercare di sottoporla ad altre manipolazioni.
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