Un nuovo tassello si aggiunge al caso Novak Djokovic, questa volta dopo l’intervento dei suoi avvocati. Il campione serbo di tennis si trova ancora all’interno del Park Hotel di Melbourne e la sua esenzione dal vaccino anti Covid tiene ancora banco per la stampa internazionale. Questa mattina, sabato 8 gennaio, i suoi avvocati hanno deposto in tribunale un documento di 35 pagine (qui la notizia sull’Herald, qui la versione archiviata) nel quale affermano che Djokovic sarebbe risultato positivo al Covid-19 il 16 dicembre 2021, due settimane prima di partire per l’Australian Open, e per questo avrebbe ottenuto l’esenzione dal vaccino anti Covid.
Come riporta Corriere della Sera, dunque, gli avvocati sostengono che proprio per la positività al Covid registrata a dicembre, Novak Djokovic avrebbe diritto all’esenzione dal vaccino.
Reuters riporta che secondo i documenti depositati questa mattina, il campione di tennis avrebbe contratto il Covid in maniera del tutto asintomatica, condizione medica che si è mantenuta dal 16 dicembre e per tutti i 14 giorni successivi, per questo avrebbe ottenuto dal Dipartimento australiano dell’Immigrazione un’autorizzazione scritta nel quale si indicava di presentarsi in Australia con un’esenzione medica da vaccino.
Su questo aspetto è più chiaro il Mirror, che in questo articolo precisa che tale esenzione era arrivata il 30 dicembre 2021. Si trattava di un Exemption Certificate erogato dal Chief Medical Officer di Tennis Australia. Di più secondo Tennis Australia (TA) i giocatori che hanno contratto il Covid negli ultimi 6 mesi avrebbero diritto ad entrare nel Paese senza vaccinazione, disposizione che andrebbe in contrasto con quanto stabilito dal Ministro della Salute Greg Hunt che infatti, in una lettera inviata a TA il 29 novembre, chiedeva una rimodulazione di tali disposizioni.
Ancora, il 1° gennaio Djokovic avrebbe ricevuto una lettera dal Ministero dell’Interno nel quale gli veniva comunicato che la sua richiesta di esenzione soddisfaceva i requisiti di ingresso in Australia. Questo, almeno, è ciò che dichiarano gli avvocati. Tuttavia, in queste ore è emerso che TA avrebbe fornito informazioni fuorvianti ai giocatori che avrebbero dovuto fare il loro ingresso in Australia per il torneo. In sostanza, TA tramite una lettera avrebbe informato i giocatori sulla possibilità di ottenere un’esenzione dall’obbligo vaccinale qualora avessero contratto il Covid dopo il 31 luglio 2021, ma tale disposizione non è contemplata dal governo australiano. In più, la deadline per presentare tale esenzione era fissata al 10 dicembre 2021, dunque 6 giorni prima del PCR positivo di Djokovic. Troviamo tutti i dettagli in questo articolo dell’Herald Sun, ma l’intera vicenda ha tratti ancora fumosi.
Si attendono ancora aggiornamenti.
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