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DISINFORMAZIONE McDonald's e tutte le Multinazionali non pagano le tasse in Italia – Bufale.net


Nicola ci segnala un post, pubblicato il 4 febbraio 2015, pubblicato dalla pagina Facebook “Mondo sporco“, il quale cita una legge del 2004 per sostenere la tesi che McDonald’s e tutte le multinazionali non pagano le tasse in Italia. Come? Grazie allo “scontrino non fiscale“.
Si tratta di un caso di disinformazione, dove la pagina (e anche tramite il proprio sito) diffonde informazioni false, non complete, che alterano la realtà dei fatti e ingannando il lettore, il quale prende un’opinione scorretta verso i protagonisti dell’argomento trattato.
Riportiamo quanto scritto sul post:


Mangiando al Mac ti sei mai accorto dell’art.1 comma 429 legge 311/2004. Cioè scontrino non fiscale ? Cosa significa ? Te lo spiego subito.
Gli azionisti proprietari delle multinazionali hanno tutti la residenza in paradisi fiscali che NON pagano tasse e usando la legislazione (nazionali e internazionali) particolarmente favorevole riservata alle aziende multinazionali, NON pagano tasse in nessuno dei paesi in cui operano. Naturalmente i nostri dipendenti al governo sanno bene questa cosa e, visto che i loro lauti stipendi NON sono pagati dalle multinazionali, dovevano trovare altri “polli” da spennare.
Presto fatto! Con la legge finanziaria del 2004 , si è introdotto nella legge finanziaria alcuni commi scritti apposta per:
Liberare definitivamente le società multinazionali della scocciatura di dover emettere scontrini fiscali
Incassare giornalmente l’obolo che i nostri dipendenti destinano al pagamento dei propri stipendi.
Non hai capito bene, vero? L’obolo che versiamo ai nostri dipendenti è l’IVA, che versiamo noi, NON le multinazionali, che trattengono per sè il 100% degli utili! Infatti la normativa prevede che giornalmente venga comunicato l’incasso ai fini IVA, che è l’unica cosa che interessa ai nostri dipendenti. Hai capito perchè i piccoli negozianti sono destinati a chiudere?
Perchè i nostri dipendenti hanno scelto di delegare le grandi multinazionali a fare da esattore al posto loro e loro, in cambio, NON pagano tasse.

Il testo della legge, a disposizione sul sito della Camera dei Deputati, è il seguente:

429. Le imprese che operano nel settore della grande distribuzione possono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle entrate, distintamente per ciascun punto vendita, l’ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi di cui agli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni.
[…] 431. Le modalità tecniche ed i termini per la trasmissione telematica di cui al comma 429 sono definiti con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate. La trasmissione telematica di cui al comma 429 sostituisce l’obbligo di certificazione fiscale dei corrispettivi di cui all’articolo 12 della legge 30 dicembre 1991, n. 413, e al decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1996, n. 696. Resta comunque fermo l’obbligo di emissione delle fatture su richiesta del cliente.

In questo articolo c’è spiegato tutto, ma ovviamente non viene citato nel testo del post condiviso e nel sito di Mondo Sporco. Si tratta di una semplificazione.
Oltre a non avere nulla a che fare con la questione dei “paradisi fiscali”, la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate sostituisce l’obbligo dello scontrino fiscale, ma non esonera la multinazionale al pagamento delle tasse in Italia. Restano invariati gli adempimenti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n.633 del 1972, con l’obbligo di registrazione, liquidazione, versamento periodico ed annuale dell’imposta e la tenuta delle scritture contabili. Il sistema telematico permette, in seguito ad un controllo, che i dati trasmessi corrispondano effettivamente a quelli battuti dai registratori di cassa, che ricordiamo non possono esserne violati i sigilli.
Rimane ovvio l’obbligo di emettere fattura nel caso il cliente lo richiedesse.
Chi può usufruire dello scontrino non fiscale? Leggiamo il comma 430:

 430. Ai fini del comma 429 sono imprese di grande distribuzione commerciale, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettere e) ed f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, le aziende distributive che operano con esercizi commerciali definiti media e grande struttura di vendita aventi, quindi, superficie superiore a 150 metri quadri nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti, o superficie superiore a 250 metri quadri nei comuni con popolazione residente superiore ai 10.000 abitanti.

Può riguardare, quindi, qualsiasi azienda operante nel territorio nazionale, anche italiana.
I dati dei corrispettivi vengono inviati attraverso il sistema Entratel o attraverso un intermediario abilitato. Ogni punto vendita deve trasmettere gli incassi per ciascuna giornata.
Sono previste delle sanzioni:

  • 100% dell’imposta per mancata emissione di scontrini o ricevute fiscali;
  • da 1032 a 4131 euro per omessa installazione dei misuratori fiscali.

La pagina Facebook Mondo Sporco pubblica, inoltre, una vecchia bufala riguardante Israele e i codici a barre, di cui abbiamo parlato già nel 2014.

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