Il 23 luglio 2015 l’account Twitter di Adnkronos pubblica un foto diffusa in precedenza da un account giapponese dove vengono ritratte delle presunte margherite “mutanti”.
#Margherite mutanti di #Fukushima, ma non tutti gli utenti ci credono.
A voi il giudizio http://tinyurl.com/pb2po64
Non sono mancate le critiche da parte degli utenti di fronte ad un tweet che sfrutta la tecnica del clickbaiting.
Solo all’interno dell’articolo linkato nel tweet, dal titolo “Margherite mutanti di Fukushima, ma non tutti gli utenti ci credono“, Adnkronos cerca di trattare l’argomento anche se in maniera approssimativa:
Drammatici risultati del disastro nucleare a Fukushima nel 2011? Dopo la foto postata a maggio da un utente giapponese il web si divide tra chi ci crede e chi no. Sotto la foto, l’utente Twitter scrive una didascalia in cui spiega come il fiore è cresciuto per poi dividersi in due steli – si legge su Metro.co.uk – così da produrre due fiori uniti. L’utente conclude: “La dose nell’atmosfera a un metro sopra la terra è di 0.5 μSv/h“. La foto proviene certamente da Fukushima ma non è detto che sia il risultato della catastrofe del 2011. La mutazione, infatti, potrebbe essere dovuta a degli squilibri ormonali propri delle piante.
Iniziamo a trattare l’argomento dall’unità di misura citata nel tweet giapponese. Viene usato il Sievert, unità di misura del SI (Sistema Internazionale) che misura la dose equivalente di radiazioni assorbite da un organismo.
La foto misura una quantità pari a 0.5 μSv/h (microSievert/ora). Può suonare spaventoso, ma come afferma l’articolo di National Geographic si tratta comunque di valori molto bassi: 0.5 microSievert/ora equivalgono a circa 4,4 milliSeviert/anno (mSv/y), 4,383 ad essere più precisi. Il nostro pianeta emana naturalmente radiazioni (“Fondo di radioattività naturale“) di cui la media mondiale è pari a 2.4 mSv/y.
Dobbiamo ricordarci che si tratta di una media, poiché esistono zone del pianeta con livelli anche più alti di quest’ultimo appena citato, come ad esempio l’Italia con i suoi 3.3 mSv/y (y=year, anno).
Un valore di 0.5 microSievert/ora sono un livello anche accettabile per la vita a medio-lungo periodo.
Allora cosa può aver provocato questa bizzarria? Questo fenomeno è conosciuto nel campo della botanica ed è chiamato Fasciazione.
Fasciazione in Leontodon anomalus Ball. –
Asteraceae: Dente di leone delle Apuane
Foto Giuliano Salvai
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