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Cremeria di Bologna costretta a chiudere i profili dopo l’annuncio di lavoro

Non si mettono bene le cose per la Cremeria di Bologna, che a quanto pare è stata costretta addirittura a chiudere i propri profili social dopo il tanto discusso annuncio di lavoro dei giorni scorsi. Destino diametralmente opposto rispetto alla bruschetteria che aveva risposto per le rime ad una recensione di un cliente omofobo, come abbiamo avuto modo di evidenziare di recente attraverso un altro articolo. Il problema è che in questo caso qualcuno sia andato decisamente oltre il lecito.

Perché la Cremeria di Bologna è stata costretta a chiudere i profili social

Già, perché se da un lato ci può stare che qualcuno abbia apprezzato poco un annuncio di lavoro tramite il quale i candidati sono stati invitati ad avanzare inizialmente richieste sulla retribuzione (se non dopo un periodo di prova), al contempo di sono altri ragionamenti da fare sulla Cremeria di Bologna. Attività che, per la cronaca, tra ieri ed oggi si è ritrovata costretta a chiudere i profili social. Tutto nasce dagli insulti e dalle minacce ricevute per l’ormai nota inserzione.

Reazioni eccessiva, partendo dal presupposto che la Cremeria di Bologna non abbia mai affermato di non voler pagare i propri dipendenti. Commenti come quello che segue, non a caso, sono una rarità assoluta: “Lei ha detto le parole giuste. Non ha mai detto che non paga la prova. Ha detto di non parlare di soldi prima della prova. Ma a quanto pare ad una percentuale di italiani questo modo chiaro diventa incomprensibile“.

Si potrebbe sottolineare che esagerare coi toni sia a prescindere sbagliato, pur ammettendo che la forma dell’annuncio di lavoro pubblicato dalla Cremeria di Bologna possa non essere perfetto. Per il resto, vedremo se qualche utente subirà delle conseguenze per aver scelto la strada delle minacce dopo aver letto l’inserzione, di cui si parla da giorni. Vedremo quali saranno gli sviluppi di questa storia.

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