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Cos’è la Chikungunya, ovvero la “febbre che curva”

A cagione di un focolaio emerso in Italia, si parla della Chikunguya, o “febbre che curva”. La tassonomia del nome è brutalmente semplice: uno dei sintomi della malattia virale sono forti dolori articolari, e quindi in swahili la malattia è stata chiamata “febbre che contorce” perché, ovviamente, i dolori ti fanno piegare

Si tratta di una malattia trasmessa da arbovirus, ovvero che non conosce trasmissione diretta da essere umano.

Il vettore sono le zanzare.

Cos’è la Chikungunya, ovvero la “febbre che curva”

La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se in tempi precedenti le rilevazioni moderne si sono registrati casi simili sin dal 1700.

L’arbovirus si trasmette attraverso le femmine di zanzara del genere Aedes, come la zanzara tigre entrata nel mirino delle attuali discussioni. Come tutti sanno, le zanzare femmine sono quelle che si dedicano alla caccia di sangue, necessitando determinate proteine in esse contenute per deporre le loro uova.

Cos’è la Chikungunya, ovvero la “febbre che curva”

Le zanzare sono biologicamente predisposte per iniettare un anticoagulante (quello che “genera prurito”) e succhiare sangue. Nel farlo, la zanzara trasmette malattie, mediante parassiti o arbovirus, come in questo caso, e a sua volta un essere umano infetto potrà essere punto da un’altra zanzara che trasmetterà il patogeno.

Preveniamo un’obiezione: virus come l’HIV non sono in grado di vivere nel corpo delle zanzare, quindi questo non è un problema. Il problema è la Chikunguya, la Dengue e altre malattie da Arbovirus.

Dopo un periodo dai 3 ai 12 giorni (solitamente dai 3 ai 7) si manifestano rash cutanei, febbre, mal di testa e fortissimi dolori articolari, solitamente destinati a recedere, ma in alcuni casi potrebbero esservi dolori perduranti, complicazioni e rischio di morte nei soggetti fortemente debilitati, come gli anziani.

In ogni caso, sarebbe meglio evitare, anche perché al momento non esiste vaccino per la Chikunguya (ma uno è stato approvato negli USA) e non esistono terapie se non sintomatiche, ovvero per placare i sintomi finché l’organismo non sconfigge il virus.

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