Cosa dice davvero il sondaggio dell’Istituto Piepoli sulla fiducia in Crosetto e l’arruolarsi?

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
Cosa dice davvero il sondaggio dell’Istituto Piepoli sulla fiducia in Crosetto e l’arruolarsi? Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una serie di screenshot (pubblicate su X qui, qui e qui ad esempio) legate al sondaggio dell’Istituto Piepoli sulla fiducia in Crosetto e l’arruolarsi.

I realtà molti di quelli che stanno pubblicando indignati la screen di un titolo stanno pubblicando la screen di un titolo di un riassunto di un testo che parla di un sondaggio.

Letteralmente la dimostrazione plastica della parabola indiana del saggio Re che chiese ad un gruppo di uomini non vedenti che mai avevano incontrato un elefante di tastare e descrivere la maestosa bestia per vederli picchiarsi di santa ragione e con grande arroganza perché ognuno di loro aveva tastato solo un pezzo dell’animale enorme, litigando tra chi era convinto l’elefante fosse fatto a forma di zampa, chi riteneva che fosse fatto a forma di coda e chi riteneva fosse fatto a forma di zanna.

Cosa dice davvero il sondaggio dell’Istituto Piepoli sulla fiducia in Crosetto e l’arruolarsi?

Il sondaggio, realizzato su 500 interviste ad un campione rappresentativo della popolazione (maschi e femmine) dai 18 anni in su, distribuito per età e aree di appartenenza, sostanzialmente conferma una serie di metriche.

Cosa dice davvero il sondaggio dell'Istituto Piepoli sulla fiducia in Crosetto e l'arruolarsi?

Cosa dice davvero il sondaggio dell’Istituto Piepoli sulla fiducia in Crosetto e l’arruolarsi?

All’interno del piccolo campione individuato, il Ministro Crosetto ha un livello di fiducia del 43%, in crescita rispetto al passato e dovuto all’aver saputo “tenere la rotta” dopo anni di conflitto in Ucraina.

Sul gradimento del suo operato, spiega ancora l’analisi dell’istituto Piepoli, si è espresso il 51% degli intervistati sommando le valutazioni ‘molto’ e ‘abbastanza’.

“Sull’arruolarsi” in realtà si parla di diverse metriche.

Il 75% degli intervistati dichiara infatti di essere molto legato al proprio Paese, metrica che sale con l’età degli intervistati.

Il 72% degli Italiani si dichiara disposto ad affrontare sacrifici in caso di disastri naturali, il 68% in caso di pandemie, e solo il 30% cambierebbe le sue abitudini in caso di conflitto.

Il concetto di “sacrificio” è però aleatorio: il 67% degli interessati “cambierebbe le sue abitudini”, il 48% sarebbbe disponibile ad una compressione delle libertà personali in stato di emergenza (vedasi Pandemia), ma solo il 29% rinuncerebbe a parte del suo reddito.

Nei soli casi di estrema necessità (dato non riportato nella screen, e quindi non riportato dai commentatori da X), si sottolinea nei soli casi di estrema necessità, il 44% dei 500 sarebbe disponibile ad arruolarsi.

Scenario questo al momento ritenuto inverosimile dallo stesso Crosetto, ricordiamo, e che discende dalla più ampia metrica citata sul legame con l’Italia e trae tra le sue giustificazioni una forte fiducia nelle Forze dell’Ordine viste non come ostilità, ma come alleati dei quali si vorrebbe poter far parte in necessità.

Cresce l’interesse per la la cybersicurezza, con il 49% che identifica in questo ambito una priorità strategica, riconoscendo l’esistenza di vere e proprie campagne di guerra ibrida, di cui ci siamo più volte occupati nel settore della disinformazione e in cui enti come ACN avranno un ruolo centrale nel prossimo futuro.

Conclusione

Discettare di una notizia partendo dalla screenshot di un titolo di un articolo che riassume un articolo che riassume un testo è un difetto tipico del commentatore italiano medio.

Ma sarebbe meglio evitare.

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