Bufala

Con l’attestazione COVID Salme positivi senza tampone – Complottismo funzionale

L’Attestazione COVID Salme rientra nel nostro campo definito complottismo: domande che nessuna persona con un briciolo di cognizione farebbe a cui persone prive della cognizione stessa cercano di darsi una risposta.

E la risposta è, come accade in questi casi, dentro di loro. Però sbagliata.

Con l’attestazione COVID Salme positivi senza tampone – Complottismo funzionale

Basterebbe notare il segnalino che invita a verificare il controllo dei Fact Checker indipendenti, i colleghi di Facta (che per la cronaca e per i nostalgici troverete anche su una BBS accessibile da un semplice programma Terminale o da computer datati). Che comunque, siccome ci avete chiesto, ricontrolleremo.

Non se ne avranno a male se qualcuno chiede una seconda opinione, è nel loro diritto.

Tanto hanno ragione: l’attestazione COVID Salme non significa che ci sia un complotto per aumentare il numero di positivi, bensì è un suggerimento su come trattare materia sospetta secondo il principio di precauzione.

Con l’attestazione COVID Salme positivi senza tampone – I dati delle Onoranze Funebri non rientrano nel conteggio

Per capire quanto complottismo e bufala vi sia all’interno delle didascalie

Guardate qui….
Considerano positiva la salma di una persona deceduta, senza aver fatto il tampone.
Poi se si parla di dati falsati siamo “negazionisti” ?

e

Questi sono i morti per COVID ?????? Ci stanno prendendo in giro

Ci sono dei dati da valutare.

In primo luogo il documento in questione, come riporta Facta, non rientra tra i dati usati per il conteggio giornaliero di contagi e decessi. Non vi rientra affatto.

Il flusso di dati viene disciplinato da uno specifico sistema di monitoraggio, indicato per Decreto, che comprende la raccolta di dati da Protezione Civile, ISS, numero di accessi al Pronto Soccorso, numero di occupazione letti, numero di diagnosi e dati del tracciamento.

Come leggerete in nessuna parte si parla di dati relativi alle Onoranze Funebri.

Allora a che serve quel modulo?

Per quanto sembri assai brutto dirlo, un cadavere cessa di diventare il nostro caro estinto (per chi vi crede, il defunto è andato in un posto migliore dove spero non minaccino i Fact Checker con termini sguaiati, violenti e sovente anche vernacolari…) e diventa una materia biologica assai pericolosa, centro di processi di decomposizione e latrice di malattie.

Una circolare della Federazione Nazionale Onoranze Funebri, preso atto del fatto che SARS-CoV2 può sopravvivere sulle superfici infette per diverso tempo (anche se, come ci ricorda Leo Ortolani, dopo qualche minuto comincia ad annoiarsi…), e che, a tutta evidenza dei fatti, un cadavere ha il potenziale di essere superficie infetta.

Quando andate a fare la spesa, immagino voi tutti utilizziate i guanti monouso ove richiesto e, in ogni caso, vi disinfettiate per bene le mani con soluzione idralcolica.

Ora, non è detto che il barattolo di conserva che state comprando o il fustino del detersivo che avete in mano sia infestato dal SARS-CoV2, ma non è neanche detto il contrario.

Se nel mondo civile e umano vale il principio di non colpevolezza, per cui nessuno è colpevole di qualcosa fino a prova contraria, nel mondo delle cose e della sopravvivenza vale il principio di Precauzione, quello che ha tenuto i nostri pelosi antenati cavernicoli vivi abbastanza a lungo per procreare i nostri progenitori umani: tutto quello della cui sicurezza non siamo sicuri, è pericoloso.

Non andreste in giro a leccare le maniglie dello Spallanzani, citando un noto sketch comico, per vedere se vi capita qualcosa. Magari se non il COVID19 vi beccate altro.

Non andreste in giro per locali frequentati da gente sconosciuta a limonare con sconosciuti senza mascherina per provare il brivido dell’emozione, che magari non vi beccate il COVID19 ma un po’ di herpes e mononucleosi vi si attacca addosso.

Quindi, in tempi di Pandemia, se un operatore di pompe funebri si trova davanti un cadavere che, come suggerisce il documento stesso ancor prima delle linee guida che non avete letto, presenta

sintomi suggestivi di infezione COVID

Anche se il defunto, da vivo, non ha fatto tamponi, non avete il diritto di chiedere all’operatore di Pompe Funebri di rischiare di trattare una materia potenzialmente contaminata, proveniente da un soggetto sintomatico ancorché non testato, per farvi un piacere.

Sarebbe come se io vi chiedessi di tenere in mano quel petardo inesploso che ho casualmente trovato la notte di Capodanno, urlando al complotto perché non vi fidate, e scappando via quando lo stesso esplode staccandovi le dita.

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