Colpo finale alle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind Tre e Iliad: DL Semplificazioni ad un passo

Potremmo essere molto presto nelle condizioni di dire definitivamente addio alle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind Tre e Iliad. Giusto per citare gli operatori in ambito mobile che al momento risultano essere più popolari in Italia. Dopo avervi riportato gli ultimi aggiornamenti sul tema qualche settimana fa, infatti, oggi 17 gennaio occorre prendere atto dei passi in avanti che sono stati fatti con il decreto semplificazioni, con cui molto presto potrebbe cambiare tutto per le compagnie telefoniche italiane.

Ad inizio articolo vi abbiamo parlato di rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind Tre e Iliad, ma è giusto sottolineare che quest’ultimo operatore in poco più di sei mesi di vita non ha mai ufficializzato alcun aumento. Né intende farlo in futuro, secondo le sue linee guida, ma il decreto semplificazioni che sta facendo importanti passi in avanti proprio in queste ore riguarda tutti, anche il brand transalpino che in futuro sarebbe potuto cadere in tentazione con le odiate modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali.

Qualche dettaglio in più sul decreto semplificazioni ci arriva direttamente da Mondomobileweb, secondo cui le commissioni parlamentari del Senato “Affari costituzionali” e “Lavori pubblici, comunicazioni” stanno lavorando proprio in queste ore sulla possibile ed auspicata conversione in legge del decreto legge 14 dicembre 2018, numero 135. In cui tra le altre cose si parla appunto delle potenziali rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind Tre future. Come detto senza dimenticare altre realtà come Iliad e Fastweb solo in parte coinvolte (a ritroso) in questo discorso.

Per tutti coloro che stanno seguendo con grande attenzione i possibili risvolti futuri delle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind Tre, vi rimandiamo direttamente all’Articolo 4 e all’Articolo 4-bis del decreto semplificazioni, in cui si parla appunto delle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali che che potrebbero essere bandite una volta per tutte a norma di legge. Ecco tutti i dettagli del caso per chi vuole approfondire.

4. È vietata qualsiasi modifica unilaterale da parte di imprese che forniscono reti e servizi di comunicazione elettronica o telefonica. Eventuali modifiche unilaterali sono da intendersi nulle e non comportano variazioni del contratto in essere. I prezzi e le tariffe indicati nel contratto possono essere modificati unicamente mediante la stipula di un nuovo contratto sopraggiunto il termine della durata del contratto vigente.

4-bis. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge di conversione del presente decreto, le imprese che forniscono reti o servizi internet o di comunicazione elettronica hanno facoltà di apporre un termine ai contratti in essere

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