Se c’è un motivo per il quale da sempre vi consigliamo da sempre di non alimentare disinformazione via social a proposito di indagati o persone ancora da processare, c’è un motivo ben preciso, ed il caso di Claudio Foti a Bibbiano rappresenta un caso emblematico sotto questo punto di vista. Alcune anticipazioni in merito alla vicenda dello psicologo e Direttore Scientifico della Hansel e Gretel di Torino ve le avevamo fornite già in mattinata, ma in questo caso bisogna analizzare più da vicino questa storia.
Nello specifico, sta girando moltissimo un meme riguardante lo stesso Claudio Foti, accusato di essere in primis un “imbecille“, oltre che lo psicologo dalla onlus Hansel e Gretel coinvolto nello scandalo di Bibbiano. Non potevano poi mancare riferimenti politici alla sua figura, con il presunto legame al PD. Infine, l’accusa più infamante dell’immagine, relativa al fatto che tra le sue attività rientrasse anche quella di terrorizzare i bambini, affinché si potesse concretizzare quel sistema che è stato scoperto circa due settimane fa.
Come stanno realmente le cose? In realtà Claudio Foti è stato scarcerato e, come riporta Il Fatto Quotidiano, nelle ultime ore sono stati revocati persino i domiciliari. Resta l’obbligo di dimora a Pinerolo, ma non per il capo di accusa secondo cui avrebbe manipolato la mente di una ragazza in occasione di una seduta. Indubbiamente il più grave tra i due, visto che ora resta in piedi solo quello riguardante il possibile abuso di ufficio. In merito al lavoro che gli è stato assegnato. Chiarimenti in merito sono giunti poco fa dal suo legale:
“Uno riguardava l’aver manipolato la mente di una ragazza durante le sedute di psicoterapia; l’altro è l’abuso d’ufficio in concorso perché sarebbe stato consapevole che le psicoterapie che gli venivano pagate dovevano essere bandite con concorso e non affidate direttamente. Sul primo capo d’accusa, il più pesante che riguarda la sua professione, c’è stato l’annullamento dell’ordinanza, che è stata impugnata”.
Insomma, la vicenda di Claudio Foti ci dice ancora una volta che il giustizialismo social molto spesso sia scorretto, oltre a prestarsi a potenziali azioni legali, in quanto ogni condivisione di meme come quello riportato ad inizio articolo rappresenti una forma di diffamazione. Staremo a vedere come andrà a finire la storia di Bibbiano e quella dello psicologo di Hansel e Gretel.
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