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Chi ha paura della sterilizzazione alimentare con radiazioni ionizzanti?

Chi ha paura della sterilizzazione alimentare con radiazioni ionizzanti? Non noi, anche se la domanda ci è stata posta. Certo, suscita un po’ di spavento leggere di “alimenti irradiati”, ma in realtà non è niente di che, e non siamo di fronte a scenari da cibo radioattivo o da mondo di distopica fantascienza.

Preliminarmente vorremmo rassicurarvi: il procedimento di irraggiamento non causa radioattività negli alimenti. A onor del vero, causa un  aumento di calore solo trascurabile.

Chi ha paura della sterilizzazione alimentare con radiazioni ionizzanti?

Ma andiamo con ordine. Come ci riporta il portale del Ministero competente

Il trattamento degli alimenti con radiazioni ionizzanti è una tecnologia di conservazione che ha lo scopo di preservare la qualità igienica degli alimenti e di prolungarne la shelf-life.

Certo, con la semplificazione del linguaggio richiesta dal Governo avremmo detto “permanenza sugli scaffali e guida utile”, ma ci siamo capiti. Al pari di quelle lampade per la disinfezione di cellulari e piccoli oggetti che andavano di moda durante l’Emergenza Pandemica, le radiazioni ionizzanti hanno l’effetto di

  • impedire/ritardare la germogliazione dei tuberi e dei bulbi
  • ridurre la carica microbica di batteri saprofiti in carni, pollame e pesci freschi
  • inattivare gli insetti infestanti, inclusi gli stati larvali e i parassiti, e i batteri patogeni in prodotti deperibili e in alimenti congelati.

In Italia è previsto un uso come antigermoglio per patate, aglio e cipolla, mentre in altri Paesi (Francia, Belgio, Olanda, Regno Unito, Polonia e Repubblica ceca) esistono anche usi su frutta, ortaggi, cereali, carni di pollo, prodotti ittici, ecc.

Dal punto di vista tecnico un fascio di elettroni, o una sorgente al cesio o cobalto viene messa accanto ad un nastro trasportatore e brevemente irraggiata. Ovviamente in alcuni alimenti possono esserci minime variazione organolettiche: pensate ad esempio alla pastorizzazione, che naturalmente annienta batteri di ogni tipo, belli e brutti.

Stessa cosa avviene qui anche se, ovviamente, l’alimento selezionato per l’irraggiamento non sarà tra quelli per cui è necessario tenere in vita microorganismi (nessuno irraggerà uno yogurt) e anche in Italia si effettuano rigorosi controlli sulla qualità degli stessi.

Attualmente in Europa il trattamento con radiazioni ionizzanti è disciplinato dalle direttive quadro 1999/2/CE e 1999/3/CE recepite nel nostro paese dal DL.vo 30 gennaio 2001, n. 94, che ad esempio comportano come ogni alimento sterilizzato per irraggiamento dovrà riportare chiaramente sull’etichetta il trattamento ricevuto.

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