Ci viene segnalata in queste ore una bufala relativa al presunto aggiornamento delle impostazioni WhatsApp, con una modifica automatica da parte dell’app che investe per forza di cose i gruppi e la nostra privacy. Come accennato, senza girarci troppo intorno è opportuno che sia chiara a tutti la fake news oggi 21 maggio, in modo da evitare qualsiasi tipo di malinteso. Tutto quello che dovete sapere sulla protezione dei vostri dati, dopo le modifiche introdotte poco meno di una settimana fa, lo trovate nel nostro report più recente.
In cosa consiste la notizia falsa diventata virale in queste ore? Sta circolando una catena dove si parla senza troppi giri di parole di un fantomatico aggiornamento delle impostazioni WhatsApp. La bufala sui gruppi e più in generale sulla nostra privacy crea un allarmismo del tutto ingiustificato, che solo in parte include istruzioni autentiche per chi è meno esperto di queste dinamiche.
In primis, post come questo su Facebook ci dicono che WhatsApp avrebbe aggiornato le sue impostazioni ieri sera senza informare l’utente. Cosa mai avvenuta. Secondo la catena, le nuove impostazioni WhatsApp comportano che qualsiasi utente di WhatsApp, anche chi non conosciamo e chi non fa parte della nostra rubrica, possa aggiungerci ad un gruppo, a nostra insaputa e senza il consenso.
Ora, è vero che esiste una particolare voce delle impostazioni WhatsApp che consente di gestire la cosa e di dare questo permesso solo ai nostri contatti, ma nella giornata di ieri non c’è stato alcun aggiornamento di questo tipo. Ancora, non ha senso l’espressione “a nostra insaputa”, in quanto tutti sanno cosa accade al proprio account in tempo reale.
Come se non bastasse, la catena aggiunge quanto segue: “Ciò significa che i tuoi contenuti possono essere attaccati”. Cosa vuol dire esattamente? Nessuno può attaccare nulla, anche nel caso in cui le impostazioni WhatsApp fossero settate sulla voce “tutti”, in riferimento a chi risulti abilitato ad aggiungerci ai gruppi. Tanto rumore per nulla, in relazione ad un aggiornamento sulla privacy che tratta ben altri argomenti. Come del resto vi abbiamo riportato ad inizio articolo.
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