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BUFALA Catania: 15enne bruciato vivo da immigrati perché cristiano – Bufale.net


L’ennesimo articolo bufala del sito Senzacensura. Pubblicato il 17 agosto 2015 con il titolo “Catania, 15enne bruciato vivo da immigrati: Massacrato perché cristiano“, ad oggi ha superato le 20 mila condivisioni Facebook (il post Facebook appena oltre 700).


Catania,un ragazzino di 15 anni viene massacrato e poi bruciato vivo perché appartenente alla religione cristiana. È accaduto a Catania in Sicilia, dove un 15enne cristiano è stato dato alle fiamme dopo essere massacrato e pestato a sangue da un gruppo di immigrati Pakistani.Il gruppo degli immigrati stava pedinando il giovane da almeno 1 ora fin quando non si è scatenata la furia omicida a causa del crocifisso che il giovane teneva al collo. Lo hanno fermato e, dopo avergli chiesto se fosse di religione cristiana, lo hanno massacrato, e sul suo corpo gli hanno gettato della benzina e gli hanno dato fuoco.
La notizia è stata trasmessa dall’agenzia Fides – organo di informazione delle Ponteficie opere missionarie – venerdì 14 Agosto, quando il ragazzo fu ricoverato in ospedale con circa il 70% del corpo in fiamme. Dopo un paio di giorni di agonia è morto. Le ultime parole dette dal giovane hanno permesso di ricostruire l’accaduto: “I giovani che mi hanno aggredito erano dei perfetti sconosciuti. Hanno iniziato a percuotermi dopo che io ho detto di essere cristiano. Ho provato a scappare ma mi hanno inseguito e cosparso di benzina. Mi sono buttato su un mucchio di sabbia e alcuni passanti mi hanno aiutato a spegnere le fiamme”.
I pakistani sono stati condotti in caserma ma furono rilasciati per mancato permesso di soggiorno.
Accogliamo ancora questa gente forza! Porta cultura!!!
Condividete e pensate se ne vale la pena di condividere la NOSTRA terra con altri!

Stiamo parlando dello stesso sito che diffuse queste due bufale:

In merito a questa storia non c’è alcun riferimento in nessun quotidiano italiano, ne locale ne nazionale. Il proprietario del sito, già noto a Bufale.net, si è divertito a sfruttare una disgrazia avvenuta in Pakistan il 13 aprile 2015 spacciandola per un episodio avvenuto in Italia per mano di un gruppo di immigrati.

Vi riportiamo i commenti del proprietario del sito, Gianluca (Gyzz) Lipani, pubblicati nel nostro precedente articolo, utili a conoscerne il personaggio:

Sull’ultimo commento, quello dove afferma che avevamo scritto su di lui in passato, lo informiamo che si confonde con un altro sito: Butac.

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