Ci è stato segnalato un articolo pubblicato il 26 agosto 2015 dal sito parodistico belga Nordpresse in cui viene descritta la scoperta di carne di Labrador in proporzioni variabili nella pizza al pollo e barbecue della marca Ledoux.
De la viande de chien dans des pizzas en France !
La pizza poulet-barbecue de la marque Ledoux est un fait une pizza au LABRADOR !
Après le scandale de la viande de cheval, de la viande de chien de provenance chinoise a été retrouvée dans les plats préparés de plusieurs enseignes de grande distribution française annoncent les principaux journaux français ce vendredi.
Près de deux ans après le scandale des plats cuisinés de l’entreprise Spanghero, 21 personnes ont été interpellées ce mercredi 11 juin dans le nord de la France dans le cadre d’une nouvelle enquête sur un trafic international de viande de chien.
Cette enquête était ouverte depuis 3 mois suite aux découvertes effectuées quelques semaines plus tôt par les autorités sanitaires. Des pizzas surgelées étiquetées « poulet » avaient fait l’objet d’analyses en laboratoire. Les résultats définitifs sont tombés il y a quelques jours : 91,4% des échantillons testés contiennent de la viande canine en quantités variables.
L’enquête de l’agence française anti-fraudes (la DGCCRF) révèle que ce sont 1750 tonnes de viande de chien faussement étiquetées poulet qui sont entrées illégalement en France et qui ont fini sur les étalages de plusieurs enseignes de grande distribution françaises après être passé par les usines de transformation de la région.
30 millions d’amis a d’ores et déjà fait part de son indignation quant à cette sordide affaire alimentaire qui s’abat à nouveau sur l’hexagone.
Ricercando la marca in questione, non risulta esistere nessuna pizza Ledoux pollo e barbecue: gli unici risultati sono altri siti che ripubblicano lo stesso articolo o di utenti che domandano se la notizia sia vera o falsa, ricevendo sempre una risposta negativa.
Nell’articolo sono citati numerosi dati, tuttavia non è necessario approfondire il contenuto in quanto la fonte è inattendibile. Nordpresse.be viene infatti citato in numerosi siti e definito come un “Site d’Infaux“(gioco di parole dato dall’uguale pronuncia fra “info” – informazione- e “en faux” –nel falso- ) e come “Gorafi belge” (Le Gorafi è un giornale d’informazione che al solo scopo umoristico redige articoli falsi).
Si tratta del corrispettivo belga degli italiani Lercio.it e Corrieredelcorsaro.it, perciò nessuna delle informazioni pubblicate deve essere presa seriamente siccome non sono articoli che rispecchiano la verità ma sono inventati oppure parodie di fatti realmente accaduti.
Per rendervi conto di che sito parliamo, l’articolo in questione venne pubblicato nel 2014, ma i gestori del sito hanno modificato la data spacciandolo per un fatto odierno. Una strategia simile la utilizza il sito Catenaumana in Italia.
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