Mutilazioni genitali per tutte le donne del califfato. L’ordine sarebbe arrivato dal leader dei jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante
Sgomento, rabbia, incredulità. Sono le sensazioni che si provano appena le agenzie battono questa notizia proveniente dall’Iraq: “L’Isil ordina l’infibulazione per tutte le donne”.
L’Isil (o Isis) è lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, autoproclamatosi il 29 giugno 2014, con a capo Abu Bakr al-Baghdadi. Il folle ordine arriva direttamente dal leader dei jihadisti. Baghdadi ha chiesto l’infibulazione per tutte le ragazze dello Stato islamico, che si estende da Aleppo in Siria a Mosul in Iraq. L’autenticità del decreto deve ancora essere verificata. Datato 21 luglio ha le insegne dello Stato islamico ad Aleppo, nella regione di Azaz, a nord della metropoli siriana settentrionale. Il testo, che presenta numerosi errori tipografici, si basa su presunti detti attribuiti al Profeta Maometto, ma le fonti usate non sono quelle di solito citate per sostenere la validità della tradizione profetica. Nel testo vi è scritto che “per proteggere lo Stato islamico in Iraq e nel Levante e nel timore che il peccato e il vizio si propaghino tra gli uomini e le donne nella nostra società islamica, il nostro signore e principe dei fedeli Abu Bakr al Baghdadi ha deciso che in tutte le regioni dello Stato islamico le donne debbano essere cucite”.
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