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“Bolzaneto, fate attenzione ai bimbi! Rom tentano di rapire bambina di 3 anni”

Alcuni utenti paiono non voler imparare la lezione, e da Bolzaneto arriva l’ennesima segnalazione inoltrata sui social da parte di utenti che riferiscono cose successe a loro amici o congiunti. A questo giro, una bambina rom avrebbe tentato di avvicinare una bambina italiana i 3 anni mentre suo padre era distratto da una conversazione telefonica. Secondo il post, fortunatamente il genitore si è accorto in tempo del fatto.

Riportiamo senza correzioni il messaggio:

A bolzaneto è successo fate attenzione mamme e papà

Scusate volevo fare una segnalazione… Ieri pomeriggio un mio amico era in piazza con la sua bambina di 3 anni era al telefono ma per fortuna si e accorto che le si è avvicinata una bambina rom dicendole di andare a giocare dietro dalla croce e pare che ci fosse qualcuno ad aspettare che arrivassero le due bambine… Lui ha denunciato il fatto ai carabinieri e ha scoperto tramite altre mamme che non era la prima volta che succedeva… Quindi fate attenzione ai bimbi!!…. Scusate ma ho preferito avvisare

  1. “Un mio amico”. Chi diffonde questi messaggi non ha mai vissuto il fatto in prima persona. Mai;
  2. “In piazza”. Quale piazza?
  3. “Pare che ci fosse qualcuno ad aspettare che arrivassero le due bambine”. Pare?
  4. “Scusate ma ho preferito avvisare”.

No, non si può perdonare la diffusione gratuita di un allarmismo così grave, perché chi ha scritto questo messaggio non fornisce alcun elemento che certifichi l’attendibilità della notizia. Ci ritroviamo di nuovo con l’allarme infondato, del tutto simile a quello del furgone bianco (visita il nostro archivio) associato ai luoghi comuni sui Rom (leggi una nostra vecchia guida sull’argomento) e di nuovo, nonostante i ripetuti inviti da parte delle forze dell’ordine e dei principali organi di stampa a non diffondere notizie infondate, c’è chi persevera.

Avete a cuore i vostri figli? Legittimo, sono sangue del vostro sangue. Volete proteggerli dispensando paura su chat comuni, bacheche e altri canali social? State commettendo un crimine, e non lo diciamo noi. Lo dice l’articolo 658 del Codice Penale che voi – giustamente – ignorate, e per questo motivo è bene che colmiate da oggi, da ora, questa lacuna consultando questo articolo. Imparatelo a memoria. In una nota in chiusura dell’articolo che vi riportiamo dal sito La legge per tutti leggiamo:

Da ricordare, infine, che il codice penale punisce anche chi pubblica delle notizie false, esagerate o tendenziose per le quali possa essere turbato l’ordine pubblico. In questo caso, si rischia l’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 309 euro se il fatto non costituisce un reato più grave.

Ora lo sapete.

Vi chiediamo, dunque, di non condividere e segnalare il post che tutti stiamo leggendo in queste ore. Perché insistiamo così tanto? Cari genitori, per il “bene” dei vostri figli e dei vostri amici e/o parenti, alcuni di voi avevano già creato un danno notevole all’opinione pubblica con la storia della Blue Whale (visita il nostro archivio), e il web non ha bisogno di nuovi allarmismi.

Ma quindi, che è successo a Bolzaneto? I motori di ricerca non danno risultati (controllate voi stessi). Al verificarsi di fatti così gravi dovete correre a esporre denuncia ed evitate, per il bene dei vostri cari, di postare ossessivamente questi messaggi su Facebook. Ne va della vostra fedina penale. Accettate, infine, che “vostro cugino”, “un mio amico”, “una mia amica” non sono fonti. Una vera fonte è una nota accreditata, un fatto verificato e con le fonti in allegato.

I rapimenti esistono? Sì, chi dice il contrario? Abbiamo, però, bisogno di inventarne di nuovi? Davvero?

Non condividete. Siate protettivi, non siate criminali del web.

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