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Anche Nintendo prende le distanze: Russia aggira sanzioni con l’importazione parallela

Anche Nintendo prende le distanze: Russia aggira sanzioni con l’importazione parallela, e siamo tornati indietro di trent’anni. Siamo alla vigilia della Perestrojka, e i giovani Russi si divertono con cloni Nintendo che non dovrebbero avere, prodotto di un “Occidente capitalista” che dovrebbero disprezzare e che diventa parte della loro esperienza videoludica.

Anche Nintendo prende le distanze: Russia aggira sanzioni con l’importazione parallela

Siamo ora nel 2023, e la storia si ripete: la prima volta come tragedia, la seconda come tragicomica farsa.

Anche Nintendo prende le distanze: Russia aggira sanzioni con l’importazione parallela

Achivka, società facente capo al CEO di Nintendo Russia (almeno fino al momento delle sanzioni) ha infatti deciso di aggirare le sanzioni, che di fatto hanno comportato il ritiro dalle scene di Nintendo e dei principali attori dell’intrattenimento occidentale, provvedendo al lancio di Metroid Prime Remastered (attesa novità dell’ultimo direct) per mezzo dell’importazione parallela.

Azione che comporta due recidive: Yasha Haddazhi, CEO di Nintendo Russia era già finito nell’occhio del ciclone per aver aggredito verbalmente dei conduttori di una diretta su Mario Kart, venendo costretto a scuse pubbliche.

La seconda recidiva è legata a fattori storici: Steepler, storico importatore delle console Nintendo, ha cominciato infatti la sua carriera nel mondo dei videogames vendendo un Nintendo NES “pezzotto”, un falso made in China su ordine cinese chiamato “Dendy” (dalla corruzione della parola inglese “Dandy”, per esprimere il “lusso” nel quale i giovani occidentali vivevano).

«Siamo consapevoli del fatto che diverse società in Russia effettuano importazioni parallele di merci, inclusi i prodotti Nintendo. Nintendo non è affiliata a tali società e non ha alcun coinvolgimento in attività di importazione parallela in Russia.»

Ha quindi replicato la Grande N, assicurando che continuerà ad onorare gli impegni di garanzia con gli acquirenti dei loro prodotti pre-sanzioni, ma nulla altro sarà dovuto, continuando il blocco delle importazioni e dello shop online esistente sin dal 2022.

L’importazione parallela in Russia

Come abbiamo avuto modo di vedere però in Russia l’importazione parallela è incoraggiata sin dai tempi della Guerra Fredda e la pirateria legalizzata. Anzi, non solo legalizzata: il furto delle proprietà intellettuali dell’Occidente viene visto come un “atto patriottico”, che rende possibile usare liberamente, piratare e clonare i prodotti dell’Occidente “ostile”.

Tecnicamente le norme, come abbiamo visto in questo articolo, parlano dell’uso di beni necessari, ad esempio per i software su cui si reggono burocrazie e infrastrutture, ma di fatto (come già accadde ai tempi del Dendy) sono diventate un cavallo di Troia per per legalizzare mercati grigi e neri sull’importazione parallela.

Dendy, clone non ufficiale del NES, By Nzeemin – This file has been extracted from another file, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=114087394

Medvedev si è infatti spinto ad incitare i russi patriottici a piratare i film di Netflix nel tentativo di distruggere l’industria dell’Intrattenimento Occidentale (nonostante la citata Nintendo abbia già dichiarato che il mercato Russo occupa una fascia negligibile del mondo videoludico globale), e i presunti avvistamenti da parte dei Vatnik di beni di lusso occidentali sono dovuti alle importazioni parallele.

Una vera e propria “tratta legalizzata” in cui la Russia compra beni probiti da paesi non aderenti alle sanzioni disponibili a rivendere loro della merce, con spese che si scaricano sull’acquirente finale.

Acquirente finale che si ritrova quindi a pagare di più, senza il diritto alla garanzia del produttore ma solo quella del venditore russo (che in caso di prodotti difettosi dovrà quindi provvedere a sue spese alla sostituzione o riparazione) e pagare lo scotto di una disponibilità limitata.

Fattore non secondario dato che abbiamo già assistito agli effetti della scarsità di ricambi per computer e l’impossibilità di verifiche coi nuovi fornitori che portano all’acquisto di prodotti fallati da verificare in sede.

Siamo quindi tornati al “paradosso del Dendy”, ma ancora prima dello “Spectrum fatto a Leopoli”  e altri prodotti di lusso occidentale.

Ovvero una Russia che invoca di poter fare a meno dell’Occidente, ma desidera i “Lussi capitalisti” così tanto da imbarcarsi in bizzarri schemi pur di avere una copia di Metroid Prime o un iPhone da sfoggiare.

Copertina: Closeup of a Nintendo Switch in the hands of boy di 2k Studio

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