ALLARMISMO La Terra è a rischio BENNU – bufale.net

Ci segnalano, chiedendo parere, un articolo targato Tribùgolosa:

Come sappiamo il nostro universo è popolato di tantissimi corpi celesti: pianeti, stelle e asteroidi. Proprio per il loro potenziale distruttivo (hanno estinto i dinosauri) questi ultimi sono monitorati con molta attenzione dalla NASA.

Il Lincoln Near Earth Asteroid Research (LINEAR) ha scoperto nel 1999 un asteroide, chiamato BENNU, che potrebbe schiantarsi sulla Terra in un futuro non troppo lontano.
BENNU misura 500 metri in larghezza e dista, ancora, 340 milioni di Km dalla Terra.
Questa non è la sola ragione per cui la NASA ha deciso di istituire un programma a lui dedicato. Oggi 8 settembre è stata infatti lanciata la sonda OSIRIS-REx che raggiungerà l’asteroide e preleverà alcuni campioni prima di tornare sulla Terra.

Sembra infatti che BENNU possa svelarci alcuni dei misteri alla base della nascita del nostro sistema solare e della vita organica essendo composto di carbone di 4.5 miliardi d’anni.

Al momento, e per fortuna, le possibilità di un impatto sono di 1 su 2500 (comunque molte di più rispetto a quelle di vincere al Superenalotto), impatto che avverrebbe nel 2135.

La NASA continuerà a monitorare, qualora fosse necessario Bruce Willis è già pronto ad intervenire…

Vorremmo rasscurare innanziutto i nostri lettori: non siamo neppure davanti al potenziale rischio di un cataclisma. Se mai ve ne sarà uno, non sarà colpa di Bennu.

“We’re not talking about an asteroid that could destroy the Earth,” OSIRIS-REx principal investigator Dante Lauretta, of the Lunar and Planetary Laboratory at the University of Arizona, told Space.com. “We’re not anywhere near that kind of energy for an impact.”

“Non stiamo parlando di un asteroide in grado di distruggere la Terra,” ha dichiarato Dante Lauretta a Space.com, il principale ricercatore del programma OSIRIS-Rex. “Non siamo minimamente vicini ai livelli di energia necessari per un impatto del genere”

Sostanzialmente ci rivelano gli stessi ricercatori del programma OSIRIS-REx che Bennu è un asteroide relativamente privo delle caratteristiche necessarie ad essere pericoloso: un “sassetto cosmico” di 500 metri in larghezza che nel comunque improbabile caso dovesse, nel 22mo secolo, arrivare da noi, sarebbe incapace di provocare catastrofi a livello estinzione.

L’utilità e la fama di Bennu non deriva quindi dall’allarme che potrebbe provocare, ma dalle cose utili che potremmo apprendere studiandolo.

Lo scopo della sonda OSIRIS-REx è infatti raccogliere campioni di Bennu, ricchi di carbonio e particolari minerali che potrebbero, studiati in laboratorio (cosa che non avverrà prima del ritorno di OSIRIS-REx sulla Terra, pianificato per il 2023) per gettare una nuova luce sui legami tra il “brodo primordiale”, ovvero le prime manifestazioni di “vita” sul Pianeta Terra e gli asteroidi che secondo molte teorie potrebbero aver portato sul nostro pianeta i composti necessari ad innescare tale miracolosa reazione.

Bennu, sostanzialmente, potrebbe portarci più vicino a capire come nascono la vita e l’evoluzione.

Inoltre, contando che un asteroide per avere abbastanza potere distruttivo da definirsi una catastrofe dovrebbe essere almeno due volte le dimensioni di Bennu (l’asteroide famoso per aver provocato l’estinzione dei dinosauri era invece largo 10 km, venti volte Bennu), uno dei possibili indirizzi di studio su Bennu è comprendere come la sua traiettoria possa essere influenzata dai corpi celesti che incontrerà, diventando così in grado di mappare con maggior precisione la provenienza di ogni asteroide che d’ora in poi incontreremo nei nostri telescopi e, in un futuro ancora più remoto ed ad oggi ancora fantascientifico, diventare in grado di alterare la loro rotta a nostro piacimento.

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