La pubblica indinnazione è spesso un male di gran lunga peggiore dei mali che pretende di curare. Da sempre, quando la folla armata di torce e forconi ha preteso di farsi giustizia, la stessa ha clamorosamente mancato il punto.
Come in questo caso: migliaia di condivisioni a mezzo WhatsApp e Messenger, centinaia a mezzo Facebook in poche ore (nel probabile, invero patetico, tentativo di sfuggire alle norme che vietano ai giustizialisti da Facebook di farsi giustizia uno scatto privato alla volta) di un video, di cui per la gravità del contenuto pubblicheremo solo una screen censurata e le didascalie che lo accompagnano. Noi l’abbiamo visto, e ne faremo una descrizione che sicuramente riconoscerete
Fatelo girare,magari possiamo fermare questo grandissimo bastardo. Tutti dovete farlo girare non fate girare solo quelle stupide catene di mer*a ca**o fatelo girare
Fatelo girare,magari possiamo fermare questo grandissimo bastardo.
Il video contiene una sorta di Inception di violenza, che abbiamo censurato: un soggetto filma un soggetto il quale filma un terzo soggetto, un uomo adulto, che percuote un bambino a sedere nudo e legato ed un altro bambino riverso per terra terrorizzato, urlando cose in una lingua sconosciuta.
E, naturalmente, strappato al suo contesto per diventare oggetto dell’ennesima, inutile Catena di S. Antonio. Una stupida catena esattamente come tutte le altre.
Non capiamo quale senso abbia condividere l’appello per fermare qualcuno che risulta già essere stato fermato.
Il video è infatti stato integralmente rubato da un video virale Indiano che raffigura
A 33-year-old man was arrested in Rajsamand’s Phukiyathar village on Tuesday for allegedly caning his infant children as they ‘used to eat mud and poop in their pants’, police said.
Un uomo di 33 anni arrestato nel villaggio Phukiyatar nel distretto Rajsamand questo martedì per aver asseritamente colpito con una bacchetta di legno i suoi figli perché “mangiavano fango e se la facevano addosso”, secondo la polizia.
Del resto, la lingua chiaramente non italiana avrebbe dovuto far pensare ad un filmato di un posto remoto, ed il contesto ha impedito alla folla urlante alla ricerca del pericoloso straniero che maltratta i bambini, secondo il vile canovaccio della Bufala del Giustiziere che consente al Popolo della Rete di farsi giustizia da solo, di notare che la storia in realtà ha già trovato una sua conclusione nel posto in cui la vicenda si è consumata.
Il tale è stato arrestato e renderà conto alla giustizia locale che accerterà il fatto. Non c’è bisogno della folla degli Indinniati Speciali. Mai. Tornate a casa.
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