Una decisione che forse farà discutere sulle tempistiche e non sulle motivazioni, ma oggi 9 gennaio dobbiamo prendere atto che Google abbia deciso di rimuovere l’app Parler dal Play Store. Dopo il ban di Twitter nei confronti di Trump, l’uscente Presidente degli Stati Uniti pare abbia deciso di spostarsi sull’altro social network, noto per la totale mancanza di moderazione sia dei contenuti pubblicati dagli iscritti, sia sui relativi commenti. Una policy che certo non avrebbe garantito lunga vita al social network in questione.
Trump, infatti, ha dovuto fare i conti con il ban Twitter proprio per i contenuti pubblicati nel recente passato. Tra fake news acclamate ed altri post che evidentemente hanno fomentato le masse, fino ad arrivare ai fatti di Washington (per i quali hanno perso la vita anche alcuni suoi seguaci, come avrete notato con l’approfondimento di questa notte), Twitter ha più volte ammonito l’uomo, la cui linea però non è mai cambiata. Inevitabile espulsione e Parler individuato come strumento alternativo utile per rivolgersi ai fan.
Alcuni dettagli su questa vicenda vanno messi in evidenza, per contestualizzare al meglio il tutto. In primo luogo, c‘è ancora incertezza sull’autenticità dell’account di Trump su Parler. Alcune fonti a lui vicine affermano che sia effettivamente l’uscente Presidente. Altri, invece, ritengono sia solo un fan che sta cercando di ottenere fan. Google, in ogni caso, ha affermato in una dichiarazione che richiede alle app appartenenti al mondo dei social media di adottare politiche di moderazione dei contenuti.
Insomma, a prescindere dal fatto che si parli di Parler, di Twitter e più in generale di personaggi pubblici come Trump, è necessario rimuovere i post che incitano alla violenza. Purtroppo, come evidenzia CNBC, su Parler ci sono ancora oggi troppi contenuti che incoraggiano ulteriori violenze dopo la rivolta del Campidoglio avvenuta negli Stati Uniti all’inizio di questa settimana.
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