Analisi in corso

Taglio di 4 miliardi alla scuola: il MIUR smentisce, ma qualcosa non torna

Una sorta di analisi in corso, la nostra, in merito al taglio di 4 miliardi alla scuola di cui tanto si parla in Italia oggi 1 luglio. A differenza di quanto vi riportammo anni fa, in merito alla bufala sui tagli di Renzi ai disabili (trovate l’articolo specifico nel nostro database), la vicenda che tiene banco in queste ore richiede per forza di cose un approfondimento. Ve lo anticipiamo, ancora adesso molte domande non hanno riposta, ragion per cui provate a seguirci con attenzione.

C’è un fondo di verità a proposito della notizia sul taglio di 4 miliardi alla scuola? Evidentemente sì, o almeno questa è la linea portata avanti da una fonte autorevole come The Next Quotidiano. In particolare, la fonte ci parla di bilancio pubblico riclassificato per “azioni politiche”. A tal proposito ci viene mostrato il disegno di legge di bilancio che, nello specifico, sembra mostrare i numeri rivolti proprio ai 4 miliardi del taglio. Se si prova a scendere maggiormente in dettagli, trapela che il 25% del taglio va ad investire gli insegnanti di sostegno.

taglio di 4 miliardi alla scuola

Il bilancio in questo senso si sofferma su “interventi di integrazione scolastica degli studenti con bisogni educativi speciali incluse le spese del personale (docenti di sostegno)”. Tuttavia, proprio in queste ore è arrivata una presa di posizione da parte del MIUR che ha provato a smontare il caso. Una smentita netta e decisa, che tuttavia lascia senza risposta alcuni quesiti. Questo quanto annunciato:

“Nulla di vero in merito al presunto “taglio” di 4 miliardi in tre anni alla scuola. Per mera convenzione contabile, la spesa per gli stipendi del personale docente e ATA a tempo determinato è iscritta solo per il primo degli anni scolastici interessati dal bilancio triennale. Per questo una lettura superficiale del bilancio potrebbe dare l’impressione che vi siano “tagli” all’istruzione, in particolare per il sostegno che, come noto, è assicurato anche da un elevato numero di docenti “in deroga”, cioè assunti a tempo determinato. In realtà, non vi è alcuna riduzione di risorse. Tutti gli studenti con disabilità saranno, come sempre, affiancati, in classe, da un docente di sostegno, sia quest’anno sia nei prossimi”.

Parole chiare a proposito del possibile taglio di 4 miliardi alla scuola, ma qualora fosse vera la tesi portata avanti in questo frangente, allora diventerebbe lecito chiedersi, come fa The Next Quotidiano, perché la riclassificazione del bilancio non tenga conto di queste informazioni. Staremo a vedere come evolverà questa vicenda.

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