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Stefano Puzzer è stato licenziato e non potrà lavorare al porto di Trieste: ragioni ed annuncio

La notizia era nell’aria da un po’ di tempo, ma adesso è praticamente ufficiale, visto che Stefano Puzzer è stato licenziato nelle ultime ore e non potrà più lavorare al porto di Trieste. L’uomo, infatti, risultando positivo al Covid nelle scorse settimane (ne abbiamo parlato con un articolo specifico in merito), aveva ottenuto in automatico il green pass che gli avrebbe consentito di poter essere sul posto di lavoro. Evidentemente, la sua protesta non si è esaurita alle rimostranze della scorsa stagione autunnale, con tutte le conseguenze del caso.

Perché Stefano Puzzer è stato licenziato e da oggi non potrà lavorare al porto di Trieste

Per quale ragione Stefano Puzzer è stato licenziato e, a partire da oggi, non potrà lavorare al porto di Trieste? La decisione, come si percepisce in modo molto chiaro dalla diretta Facebook lanciata dal diretto interessato sabato mattina, è molto chiara sotto questo punto di vista. Tutto nasce dall’azione condotta dall’Agenzia per il lavoro portuale di Trieste, che in precedenza aveva inviato diverse lettere di contestazione al leader della protesta dei portuali.

Come accennato in precedenza, Stefano Puzzer è stato licenziato perché, essendo possessore di green pass dopo il contagio dei mesi scorsi, aveva ed ha tutte le carte in regola per presentarsi sul posto di lavoro. Cosa dobbiamo aspettarci a questo punto? Difficile dirlo, visto che l’uomo ha fatto sapere di volersi battere contro la decisione che gli sarebbe stata comunicata proprio in queste ore, rovinandogli a conti fatti il fine settimana di Pasqua.

Dunque, Stefano Puzzer è stato licenziato e, almeno per ora, non potrà continuare a lavorare presso il porto di Trieste. Aveva ed ha il green pass, essendo risultato positivo al Covid, ma nonostante ciò, ha deciso di non piegarsi a quello che lui definisce sistema non allineato al suo modo di vedere le cose.

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