Bufala

Stanno inviando foto del terremoto in Marocco su Whatsapp: Card onde sismiche è vecchia bufala

Stanno inviando alcune foto del terremoto in Marocco tramite Whatsapp, sfruttando il potenziale di un file chiamato “Card onde sismiche”. Secondo la catena che gira da alcune ore a questa parte, ampiamente diffusa soprattutto su Facebook e proprio su WhatsApp, si tratterebbe a conti fatti di uno stratagemma tramite il quale gli hacker sarebbero in grado di hackerare i nostri smartphone. Non è la prima volte che ci ritroviamo davanti post del genere, motivo per il quale il nostro invito è sempre lo stesso.

“Stanno inviando alcune foto del terremoto in Marocco tramite Whatsapp”: ennesimo ritorno della bufala Card onde sismiche

Questione che, per intenderci, abbiamo già smentito a suo tempo con un altro articolo, trattandosi della solita bufala che viene alimentata tramite WhatsApp, con le solite leggende metropolitane. Il fatto stesso che nel 2023 fosse circolata una catena del genere, ampiamente smentita dagli addetti ai lavori, dovrebbe farci scattare un alert immediato, a testimonianza del fatto che alcuni messaggi virali prima o poi siano destinati a tornare sui nostri display. In questo caso, però, quantomeno registriamo l’assenza di malware associati al messaggio via app.

Già, perché la bufala del giorno si mescola al solito allarmismo. Per farvela breve, nel caso in cui doveste imbattervi in messaggi come “stanno inviando alcune foto del terremoto in Marocco tramite Whatsapp“, menzionando la cosiddetta card onde sismiche, sapete già che siete al cospetto di una notizia falsa. Del resto, un anno fa altri fact checker hanno ampiamente smentito queste voci, senza tralasciare il fatto che nell’ultimo anno non si siano registrati fenomeni sismici importanti in questo Paese.

Insomma, tutti dettagli chiari che evidenziano come il messaggio “stanno inviando alcune foto del terremoto in Marocco tramite Whatsapp”, citando la fantomatica card onde sismiche, sia tranquillamente associabile ad una leggenda metropolitana. No, gli hacker non stanno agendo nelle modalità descritte nella suddetta catena.

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