Si potrebbe parlare di bufala, ma probabilmente sarebbe riduttivo con la storia del mosaico di Pompei che, a detta di qualcuno, conteneva tantissimi anni fa una sorta di QR code. Impossibile stabilire se fosse necessario per il green pass o per altre misure adottate allora, resta il fatto che qualcuno ha creduto per davvero a questa storia. Del resto, se ci sono persone pronte a pensare che indossando una maglietta rossa ed un pantalone verde, il medico di turno capisca di doverci iniettare acqua e non il vaccino, allora tutto può essere.
Di quest’ultima vicenda abbiamo parlato nella giornata di mercoledì con un altro articolo, mentre la storia del mosaico di Pompei che conteneva già un QR code per il green pass per certi versi preoccupa. Già, perché se qualcuno pensa che nell’antica città campana qualcuno fosse in grado di leggere un codice del genere, appare evidente che qualsiasi sciocchezza resa virale su Facebook possa ingannare il prossimo.
No, non esiste alcun mosaico di Pompei che conteneva un QR code per il green pass. Non è un caso che la foto originale del mosaico sia disponibile sul web e di certo non ci mostra un codice come quello che abbiamo riportato all’inizio del nostro articolo di oggi. Dunque, qualcuno l’ha modificata prendendo in giro i NoVax e i No Green Pass, se pensiamo al fatto che parte dell’utenza ci sia cascata.
Per chi si sta chiedendo cosa contiene il QR, è il contatto di un professore dell’Università di Padova. Qualcuno ipotizza che possa trattarsi addirittura dell’autore del fotomontaggio, ma è chiaro che senza prove in merito sia impossibile sbilanciarsi su questa storia. Staremo a vedere se le immagini continueranno a girare nella giornata di giovedì.
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