Precisazioni

Serve più cautela sui casi di peste nera bubbonica in Mongolia: titoli eccessivi, sintomi e cura

La notizia del giorno riguarda senza ombra di dubbio la segnalazione di alcuni casi di peste nera in Mongolia. Due casi di persone colpite per la precisione, ma analizzando la vicenda più da vicino riteniamo corretto raffreddare i vostri animi e gettare acqua sul fuoco. Siamo al cospetto di una bufala, come abbiamo riportato a suo tempo, o c’è da preoccuparsi? La lettura di questa vicenda è complessa, ma vista la delicatezza della questione riteniamo giusto non lasciare nulla al caso. Soprattutto considerando il modo in cui la notizia è stata riportata da alcune testate importanti in Italia.

La questione peste nera in Mongolia: tra approfondimenti, sintomi e cura

Nel momento in cui pubblichiamo il nostro primo articolo a tema, possiamo dire che i casi di peste nera siano ancora sospetti. C’è una sorta di allerta in Mongolia? Indubbiamente sì, ma attualmente parliamo ancora di casi sospetti, come hanno riportato in modo più corretto sporadici siti italiani. Insomma, non si tratta di una fake news a tema, al contrario di quanto abbiamo portato alla vostra attenzione anni fa, ma è altrettanto giusto tenere i piedi per terra.

Il caso Covid-19 deve insegnarci a non sottovalutare nulla, ma allo stesso tempo bisogna mantenere la calma in assenza di certezze. E di elementi inconfutabili sulla peste nera a luglio 2020 al momento non ne abbiamo sui due presunti casi di peste bubbonica. Solo nelle prossime ore sapremo se il consumo di carne di marmotta abbia fatto effettivamente riaffiorare un pericolo di questo tipo anche nel resto del mondo, fermo restando che sono state adottate tutte le contromisure del caso in termini di quarantena in Mongolia.

In attesa di ulteriori riscontri, vi ricordiamo che i sintomi della peste nera bubbonica consistono in febbre molto alta, mal di testa, nausea, oltre al fatto che nel giro di 24 o 48 ore avrete anche dolore alle articolazioni e debolezza a 360 gradi. Quanto alla cura, attualmente occorre diagnosticarla in 24 ore, combattendola con antibiotici come streptomicina e tetraciclina.

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