Continua lo scontro tra Alessandro Sallusti e Massimo Giletti, con Non è L’Arena a fare sempre da cornice al loro battibecco. La puntata andata in onda nella serata di ieri su LA7 doveva essere motivo di chiarimento tra i due, ma così non è stato. Tutto ha avuto inizio durante la penultima puntata di Non è L’Arena, quando Massimo Giletti ha deciso di condurre la trasmissione dalla Russia, scelta criticata da molti, ma che Sallusti aveva visto come una sorta di propaganda del Cremlino, soprattutto per gli ospiti intervistati dallo stesso presentatore.
Un altro capitolo da analizzare, dunque, dopo quello della scorsa settimana. In quella puntata il direttore di Libero decise di abbandonare il collegamento per dimostrare la sua forte contrarietà su quanto avvenuto, questa volta si è intrattenuto nella discussione con Giletti per un chiarimento che però non c’è stato. Sin dalle prime battute infatti si è notato il forte contrasto tra le due opinioni differenti, ma il culmine è stato poi raggiunto quando Giletti ha evidenziato come la sua presenza in Russia avesse portato i suoi frutti, con ascolti molto alti per la sua trasmissione.
Il presentatore ha spiegato, più nel dettaglio, come la sua presenza in Russia sia stata mossa dalla voglia di conoscere il punto di vista del nemico, dar modo anche ai telespettatori di conoscerlo. Ribadendo come nessuno abbia assolutamente giustificato lo scempio della guerra voluta dalla Russia.
La precisazione sugli ascolti di Non è L’Arena, per la puntata diretta dalla Russia, non è piaciuta a Sallusti che ha ribadito come la sua trasmissione non sia Ballando con le stelle, non deve intrattenere il pubblico, ma si occupa di tematiche alquanto serie. Non solo però, Sallusti ha voluto anche riaffermare su LA7 la sua contrarietà nei confronti degli ospiti intervistati in Russia.
Per il direttore di Libero è stato assurdo andare in Russia per capire che stanno facendo una guerra, è stato uno spot di Putin contro l’occidente e quindi anche contro lo stesso Giletti che, a detta di Sallusti, si ostina in buona fede a cerare di capire le loro buone ragioni. Punti di vista differenti, sfociati sempre in attimi di tensione tra i due e non si è riusciti ad arrivare assolutamente ad un chiarimento.
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