Categorie: IslamStoria

Ragazze musulmane anti islamiche – bufala


“Ragazze musulmane incatenate e portate a conoscere i loro mariti. “Il Council of Islamic Ideology (CII) che si è concluso giovedì ha una nuova regola: le donne sono in sé anti-islamiche e con la loro mera esistenza contraddicono la sharia e la volontà di Allah. L’affermazione è del portaparola del CII, Maulana Muhammad Khan Shirani, che ha aggiunto che le donne ‘semplicemente esistendo, sfidano le leggi della natura. Per proteggere l’Islam e la sharia bisogna bloccarne l’esistenza il prima possibile’”
1. E’ una bufala l’articolo?

Sì, lo è.

2. Perché l’articolo è una bufala?

Perché?

2.1. Non esiste una autorità condivisa nell’Islam, una religione di fatto balcanizzata in diverse correnti (non solo sunniti e sciiti, ma diverse partizioni dell’uno e dell’altrro: pensate, per un paragone, alla presenza nel Cristianesimo del rito Copto, Cattolico ed Ortodosso, ed all’interno del Rito Cattolico la riforma Protestante, le eresie Medioevali, i Presbiteriani, le millemila diramazioni della Chiesa Presbiteriana nate in America dopo aver perso la guida dell’Arcivescovo di Canterbury a causa della Rivoluzione, le infinite sette da queste derivate etc. etc. … e moltiplicate tutto per dieci o cento)

2.2. Anche ammettendo che esista, la Sharia si basa sull’aderenza al Corano ed agli Hadith, ovvero sul concetto che la vita di Maometto, non dio ma “profeta perfetto” è esemplare e degna di nota, non ci sarà mai un uomo più nobile e giusto di Maometto che parlava a tu per tu con Allah e ne seguiva ogni precetto noto e quelli ancora ignoti, e quindi per essere uomo di fede, legge, giustizia e morale bisogna fare _tutto quello che faceva Maometto_ e per essere pari donna bisognava comportarsi come le figure femminili che nella vita di Maometto gravitavano.
Se quindi vi fosse una autorità a dire “Signori, il Corano qui è sbagliato/non dice abbastanza. La concezione della donna va riformata” sarebbe l’equivalente di dare dello stron*o a Maometto stesso. Cosa non consentita, essendo Maometto il Profeta e l’Uomo Perfetto. Cosa che consterebbe di apostasia, uno dei pochi atti antireligiosi per i quali Maometto aveva tolleranza zero (essendo, a tutta evidenza da una lettura dei testi, preoccupato dal fenomeno dell’apostata che, munito di influenza, “si porta via” tutti i fedeli che aveva recato alla causa)

2.3. La vita di Maometto è costellata di “donne esemplari” che, leggasi il Corano, hanno materialmente foraggiato la sua missione versandogli in saccoccia una barca di soldi, dandogli nascondigli e case sicure e facendogli una infinità di favori. Quindi la “Donna Islamica” non è “Anti-Islamica” come dice l’articolo, ma è tenuta a sbattersi allo stesso identico modo per l’uomo

3. Come nasce la bufala?

La bufala nasce, da una satira di una rivista critica verso le religioni, viste sostanzialmente come agglomerati di fondamentalismo che vedono la donna in posizione ancillare rispetto all’uomo, laddove la santificazione e la purezza dell’Uomo viene raggiunta a priori, quella della Donna mediante ogni occasione di assistenza e subordinazione all’Uomo.

Vi è da dire, contando che gli stessi Islamici si vedono come uno “spin-off” del Cristianesimo e dell’Ebraismo, laddove Mosé era un profeta importantissimo e Gesù e Giovanni Battista erano tra gli uomini più vicini alla perfezione raggiunta in Maometto, suoi araldi ed apripista nel cammino verso la conoscenza di Allah, che la concezione della donna “costola dell’uomo” che si realizza quale “ancilla domini” nell’agevolare e facilitare la missione dell’uomo, si perviene agli eccessi del fondamentalismo nelle “Religioni del Libro”.

Ciò non significa che ogni Cristiano, Ebreo o Musulmano sia incline a richiedere sottomissione alla donna… ma il fondamentalista non sarà contrario a che ciò accada, generando quindi l’astio e la critica della satira.

In rete è conosciuto come “Lo Sbufalatore” e nel mondo del lavoro è un Data Analyst, SEO, Social Specialist ed esperto in Tag Container (Google Analytics, Act Commander, AT Internet, Trackingbox, Google Tag Manager, Adform, Data Studio), capacità che oggi gli consentono di vivere il mondo social con le sue facoltà di debunker, una passione che nel 2014 si è tradotta con l’apertura di Bufale.net (il più importante servizio in Italia contro le fake-news e scuola di debunking), una realtà gratuita di verifica delle fonti alla quale collaborano, nel tempo libero, altri liberi cittadini che condividono la stessa passione al di là di ogni appartenenza politica e sociale.

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