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Pubblicate alcune intercettazioni su Bonucci: rivelazioni sui compagni di squadra e gli ultras

Sono emerse in queste ore, sul Corriere della Sera, le intercettazioni della Digos riguardanti il rapporto di Leonardo Bonucci e i capi ultrà della Juventus, lasciando evidenziare il periodo più delicato per il difensore italiano, quando dopo appena un anno di Milan decise di ritornare in bianconero. Più volte Bonucci ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a prendere quella decisione, ossia di provare l’esperienza al Milan nel 2017.

Un’annata che fu alquanto negativa ed appena si palesò la possibilità di ritornare alla Juventus, Bonucci non ci pensò due volte, ma chiaramente il rapporto con i tifosi bianconeri non sarebbe stato semplice. E’ qui che intervenne però la Digos, che intanto aveva già avviato l’indagine “Last Banner” sui ricatti degli ultrà alla Juventus per la questione biglietti. I poliziotti decidono infatti di mettere sotto controllo i numeri di telefono di Leonardo Bonucci, temendo insomma che il difensore bianconero potesse essere preso di mira proprio dagli ultrà.

Bonucci

Il dettaglio sulle intercettazioni di Bonucci

Dalle intercettazioni rese pubbliche dal Corriere della Sera non sono emerse telefonate penalmente punibili, ma è stato possibile capire lo stato d’animo del calciatore italiano e soprattutto l’accoglienza avuta dalla squadra al suo ritorno alla Juventus. Bonucci infatti aveva confessato la freddezza soprattutto degli italiani nei suoi confronti, Marchisio, Barzagli e Bernardeschi erano piuttosto freddi. La prima telefonata però più interessante per la questione tifoseria, Bonucci la fece subito al capo ultrà bianconero, non appena insomma arrivò a Torino. Il difensore infatti voleva spiegare com’erano andate effettivamente le cose, perché temeva una forte contestazione.

Il capo ultrà si dimostrò alquanto comprensibile, ma comunque il difensore bianconero fu fischiato tantissimo nei primi mesi alla Juventus. In realtà, da un’altra intercettazione, lo stesso capo ultrà chiamò Bonucci per riferirgli di come lui fosse stato semplicemente un pretesto per attaccare la società, entrata nel mirino dei tifosi bianconeri per la questione caro biglietti, caro abbonamenti e così via. I fischi quindi non erano rivolti a Bonucci, ma era una contestazione nei riguardi della società Juventus.

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