Ci è stata segnalata la seguente immagine, chiedendone asseverazione:
La notizia è vera. E come tale, merita precisazioni.
Precisazioni che il segretario Bussolati ha nell’immediato fornito:
“Il PD è l’unico partito a Milano ad essere rivenditore ufficiale dei biglietti per Expo 2015, questo perché crediamo fortemente nel successo della manifestazione e vogliamo, come è nel nostro dna, metterci a disposizione della città anche in questa importante occasione. Vogliamo che tanti milanesi visitino Expo. Per questo abbiamo deciso di acquistare e rivendere i tagliandi ai nostri iscritti con una promozione dedicata”.Quindi la promozione: “Per i giovani under 30, che si iscriveranno al Partito Democratico di Milano, un’opportunità in più:con 25 euro riceveranno tessera 2015 e un biglietto per visitare Expo”.
Partiamo quindi da una premessa: agli occhi della legge un partito altro non è che un’associazione di cittadini. Un club più o meno esclusivo, per dirla in parole povere, che si riunisce per finalità politiche ed i cui membri si riconoscono in una particolare visione del mondo, che esprimono nella vita sociale e politica.
Sarebbe peregrino ritenere che tutti i tesserati ad un determinato partito siano “politici”, e, in quanto associazioni, queste entità possono anche darsi scopi che esulano dalla politica in senso stretto: ad esempio, farsi promotori di iniziative sul territorio come Expo 2015 e promuovere tra i propri tesserati la partecipazione alle stesse. Un po’ come quando le associazioni di categoria propongono incontri “gratis per i tesserati, a prezzo modico per gli esterni”, senza che vi sia scandalo alcuno.
Il problema, ricorda la blogosfera e la stampa più acuta , nasce dalla frase “che si iscriveranno”.
Ma del resto, se qualcuno decide di iscriversi ad un’associazione che non riconosce, e nei cui valori non si rappresenta, per uno sconto di 25 euro, questo è un problema suo, non certo del partito/associazione.
Vieppiù che, siccome il tesseramento costa 15 euro il presunto “vantaggio economico per i neoiscritti” si ridurrebbe a soli 10 euro, rendendo evidente che il presunto sconto è un incentivo rivolto a chi aveva già seriamente intenzione di iscriversi, ovvero per i già tesserati, a frequentare Expo 2015, e non già un presunto incentivo al tesseramento.
Resta però aperto un grave problema che ha provocato una recente interpellanza parlamentare: era nella competenza del PD, o qualsiasi altra amministrazione, somministrare sconti ai propri aderenti?
Ciò corrisponde al regolamento dell’associazione, dell’EXPO o a quanto previsto negli scopi dei “rivenditori ufficiali”?
Sono tutti dubbi legittimi la cui soluzione sarà demandata alle sedi adeguate.
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