Allarmismo

Possono revocarti la patente per la musica in auto? No

Possono revocarti la patente per la musica in auto? Fortunatamente per gli amanti della musica assolutamente no. Continuate pure ad usfruire dell’autoradio, sia pur senza superare i limiti massimi di accettabilità, che vedremo.

Possono revocarti la patente per la musica in auto? No

Sostanzialmente, a parte i casi ormai quasi cinematografici come il Crusca, l’amico/nemico tamarro del Mariottide interpretato da Maccio Capatonda riconoscibile dall’automobile col finestrino abbassato con la musica del Lo Zoo di Radio 105 oltre i limiti dell’umana sopportazione, la radio continua ad essere ammessa.

Si tratta di un caso di clickbait: titolo che ha solo un velatissimo collegamento con l’oggetto dell’articolo, piazzato lì apposta per incitare al click.

Possono revocarti la patente per la musica in auto? No

Si provveda dunque allo spoiler: dopo un lunghissimo muro di testo sulla necessità dei divieti alla guida, necessario perché l’articolo sembri corposo e ben costruito, degno di figurare sui social e nei motori di ricerca, l’articolo dichiara che

chi viene pizzicato a utilizzare lo smartphone alla guida, così come utilizzare app varie oppure indossare gli auricolari per sentire la musica rischia una decurtazione minima di 20 punti dalla patente.

Cosa che ovviamente già sapevamo.

Alcune note a margine

L’articolo 173 del Codice della Strada discipilina il divieto “far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante ovvero di usare cuffie sonore”, ma consente l’uso “di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie.

Prima della diffusione del vivavoce, incorporato in tutti gli smartphone e nel servizio di infotainment base infatti era perfettamente accettabile, ed ancora lo è, usare l’auricolare singolo fornito un tempo nelle scatole di molti device.

La sua scomparsa non è dovuta ad un ulteriore divieto, bensì all’evoluzione della tecnica: in un mondo dove usare un sistema vivavoce chiaro nell’ascolto è semplice come rispondere ad una chiamata usando il sistema di intrattenimento dell’automobile, uno dei tanti vivavoce in commercio a pochi spiccioli o i sistemi di controllo vocale del cellulare (per evitare di smanettare con lo smartphone alla guida, distraendosi) e una staffa da attaccare alle bocchette del climatizzatore o con una ventosa al parabrezza, semplicemente l’auricolare diventa un antiquato orpello.

Per quanto riguarda la musica proveniente dall’autoradio, l’articolo 350 del Regolamento di attuazione del Codice della strada parla di un massimo di 60 L/Aeq dB (A), vale a dire che il rumore ambientale equivalente deve corrispondere a non più di 60 decibel, ovvero una comunicazione sostenuta o un luogo pubblico particolarmente rumoroso e affollato.

Sostanzialmente, finché non si arriva alle urla moleste, l’ascolto di musica è sentito: tenendo presente comunque che è onere dell’automobilista restare attento ai segnali di ogni tipo provenienti dalla strada e restare attento a quello che lo circonda.

 

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