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Possiamo dire che Olly è stato il secondo cantante a rinunciare all’Eurovision dopo Modugno?

Ci segnalano i nostri contatti un post Instagram per cui Olly è stato il secondo cantante a rinunciare all’Eurovision dopo Modugno.

Possiamo dire che Olly è stato il secondo cantante a rinunciare all’Eurovision dopo Modugno

Si tratta di un contenuto impreciso, che non tiene conto di una serie di dati relativi alla storia delle due Kermesse.

Ma andiamo con ordine.

Possiamo dire che Olly è stato il secondo cantante a rinunciare all’Eurovision dopo Modugno

Ci sono una lunga serie di fattori che questo post non sembra tenere di conto.

Non è detto il vincitore di Sanremo debba andare all’Eurovision

Innanzitutto, non esiste un vero e proprio “Obbligo di Eurovision per Sanremo”: nel 1984 Battiato e Alice furono selezionati nella trasmissione Azzurro, dove peraltro portavano due canzoni diverse da quella che presentarono all’Eurofestival, I Treni di Tozeur, mentre dal 1970 al 1975 i partecipanti all’Eurovision furono selezionati durante Canzonissima, varietà canoro legato alla Lotteria Italia, premiando rispettivamente Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Nicola Di Bari, Gigliola Cinquetti e Wes&Dori Ghezzi.

Albano e Romina nel 1976 furono selezionati a seguito della loro partecipazione a Un Disco per l’Estate, come Luca Barbarossa nel 1988.

Un elenco completo dei selezionati e della selezione è disponibile qui.

Non è detto che il vincitore debba portare la stessa canzone che ha portato alla sua selezione.

Come visto, Battiato e Alice portarono assieme I Treni di Tozeur.

Nina Zilli nel 2012 aveva vinto Sanremo con “Per sempre”, ma portò all’Eurovision “L’amore è femmina (Out of Love)”, mentre Iva Zanicchi nel 1969 sostiuì “Zingara” con “Due lacrime bianche”. Meno estrema la scelta di Mengoni, che canterà ad Eurovision 2023 una versione ridotta e riarrangiata del brano “Due Vite”.

Non esiste quindi un “obbligo di Sanremo” e neppure un obbligo di canzone.

Chi ha rinunciato?

Nel corso degli anni, diversi artisti italiani hanno rinunciato a partecipare all’Eurovision.

Nel 2016 toccò agli Stadio, che cedettero il posto a Francesca Michielin. Nel 1990 Toto Cutugno, che però nel 1992 sostituì i Pooh con “Uomini Soli”.

In conclusione non solo non esiste un vero “obbligo di Sanremo”, e non è così eclatante ed eccezionale rifiutare la partecipazione all’Eurovision, ma non è neppure escluso poter “cambiare brano”, con un caveat. Una volta depositata la proposta all’Eurovision, allora sì non puoi cambiare brano o arrangiamento.

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