Indagini in Corso

Patrizia, la leghista affittuaria, ritratta e chiede scusa alla ragazza di Foggia

Ormai tutti conosciamo la sfortunata vicenda di D. P., che si è vista negata la possibilità di prendere casa in affido per essere nata a sud. Non sono mancate le dimostrazioni di solidarietà da ogni fronte. O quasi. Come riporta Giornalettismo, in un primo momento il vicesegretario della Lega di Foggia aveva preso le distanze dalla condotta dell’affittuaria. Anzi, si era addirittura proposto di cercare personalmente una soluzione per ovviare al disagio arrecato dalla leghista.

«La signora in questione dovrebbe solo vergognarsi di quello che ha fatto e che ha detto. È assurdo pensare che nel 2019 ci siano ancora persone così limitate mentalmente. Nel caso in cui la nostra concittadina non avesse ancora trovato un alloggio a Milano, mi impegno personalmente con l’aiuto del mio partito a darle una mano per trovarle una collocazione. Attendo un riscontro».

Tutta la direzione del partito di Matteo Salvini cambia idea quasi subito

Sono bastati dei post sul profilo di D. P., che esprimono il suo dissenso verso le idee della Lega. Si genera l’idea del complotto: «Basta guardare i post che la signorina condivide per capire che questa che ha fatto è tutta una montatura. Li abbiamo selezionati e li abbiamo pubblicati sui nostri canali».

«Beh, chiamare ‘scemo’ Salvini non è una semplice manifestazione del pensiero (il riferimento è a un post che la ragazza aveva pubblicato qualche tempo fa sul leader della Lega, ndr). Chi propone articoli di odio contro la Lega, automaticamente ne condivide il messaggio».

Secondo A. T. la ragazza di Foggia si sarebbe inventata tutto. E continua a pensarlo, nonostante l‘ultimo aggiornamento di ieri sera.

Ieri, dopo 48 ore di tempesta mediatica, arrivano le scuse della signora di Milano

È stato di Giuseppe Cruciani de La Zanzara a chiamare a casa la signora, per dar voce all’affittuaria così che spiegasse il suo comportamento.

Tra altri vocali precedenti, cancellati dalla signora stessa, in cui spiegava che voleva effettivamente vendere la casa, ammissione di aver esagerato e di incoscienza, la signora svela anche di avere parenti meridionali. Nonostante la generale confusione con cui si svolge la telefonata tra Cruciani e la signora di Milano, ciò che si percepisce è un reale rammarico da parte dell’affittuaria, disposta a riproporre il contratto a D. P.. Certo, si regge un po’ meno in piedi la versione complottistica del vicesgretario di Lega per Salvini Premier, che considera la faccenda tutta una montatura per infangare Matteo Salvini. Chissà se alla fine D. P. accetterà le scuse della signora di Milano.

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