L’evento è di ottobre, la notizia, comprensibilmente, è stata rilasciata in giornata quando la prima parte delle indagini è terminata.
In Via Marmorata, Roma, ufficio postale è stato rinvenuto un pacco con un piccolo ma letale ordigno diretto al Viminale.
L’indicazione era semplicemente per il Ministero degli Interni, ma i legami con l’attossicata politica Social dell’Odio libero e del leone da tastiera ruggente è evidente dai tempi e dalle modalità. Infatti, Lucia Lamorgese era già ministro da due mesi, e il plico era farcito di ritagli di giornale che inneggiavano al ritorno di Matteo Salvini, precedente inquilino del Viminale, alla carica che l’anonimo bombarolo riteneva gli fosse dovuta.
È esclusa una matrice anarchica: il centro postale di Via Marmorata è, per logistica e posizione, il più “gettonato” da attentatori di ogni ordine, grado e risma.
Questa volta tocca infatti a dei presunti “Nemici dello Stato”, così si sono autonominati i nostri amici hater. Che però adottano un linguaggio assai simile al leoncino da tastiera medio, incline a vedere nemici ovunque, va detto. Dimostrando la necessità del contrasto all’Odio Social come propedeutico al contrasto a forme più gravi.
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