Quanto accaduto nei parcheggi presso l’Ospedale Infermi di Rimini era stato oggetto di analisi in questo articolo del 28 ottobre 2020. Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre numerose macchine di proprietà dei sanitari dell’AUSL Romagna, dipendenti dell’ospedale, erano state vandalizzate da persone ignote, un gesto vile che secondo il responsabile della sicurezza dei sanitari aveva tutta l’aria di un raid punitivo. Secondo alcuni titoli pubblicati nelle ore successive la responsabilità era di un gruppo di negazionisti. Si parlava di 70 auto, poi di 30 e poi di 10, e nelle pubblicazioni delle ore successive la pista negazionista veniva posta come ipotesi dal momento che le zone colpite non erano coperte da videocamere di sorveglianza.
Era emerso, inoltre, che non tutte le auto danneggiate fossero di proprietà dei dipendenti dell’Infermi e che da alcune vetture erano stati prelevati degli spiccioli. Il Gruppo Carrozzieri Rimini e San Marino si era offerto per riparare a titolo gratuito le auto danneggiate. I militari dell’Arma dei Carabinieri avevano ricevuto circa una ventina di denunce. Sul numero delle auto danneggiate, dunque, si cerca ancora di fare ordine. Nelle ultime ore due sospettati sono stati sorpresi a danneggiare altre auto.
La stampa locale riporta che nella notte tra il 30 e il 31 ottobre due ragazzi, uno di 25 anni e l’altro di 26 di origine marocchina ed entrambi con precedenti per furto, sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre danneggiavano un’auto parcheggiata in zona Bellariva, nei pressi dell’Ospedale Infermi. I militari e gli inquirenti sostengono che i due uomini siano gli stessi che nella notte tra il 25 e il 26 hanno vandalizzato le auto parcheggiate vicino all’ospedale, un totale di 30 vetture, a scopo di furto.
I carabinieri escludono azioni mirate contro il personale sanitario. Prima dell’arrivo dei militari i due ragazzi avevano danneggiato 9 auto usando delle mazze da baseball. Per non destare sospetti gli arrestati circolavano con un giubbotto catarifrangente spacciandosi per operatori ecologici. Il 31 ottobre i due uomini sono stati sottoposti a giudizio con rito direttissimo. Si tratta di persone senza fissa dimora ma con la residenza lontana da Rimini.
Dopo l’arresto portavano con sé una refurtiva esigua (pochi oggetti, uno zaino, qualche spicciolo prelevato dalle auto vandalizzate). I due sono stati accusati di furto, danneggiamento, ricettazione, porto abusivo d’arma e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice monocratico ha condannato il 25enne a un anno e 4 mesi di reclusione, il 26enne a un anno e 10 mesi. Per i due è scattata la sospensione della pena e sono stati rimessi in libertà con il divieto di dimora. Davanti al giudice hanno negato le accuse.
Perché “sospettati”? La responsabilità dei due malviventi sul danneggiamento delle auto del personale dell’Infermi non è ancora accertata. Gli inquirenti hanno collegato gli eventi e hanno individuato il modus operandi che mette insieme i danneggiamenti alle auto dei dipendenti dell’AUSL e quelli dell’ultima notte di bravate, ma non c’è ancora un dato certo che confermi la loro responsabilità. In ogni caso, a danneggiare le auto parcheggiate nei pressi dell’Ospedale Infermi di Rimini non sono stati i negazionisti.
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