Approfondimento

Novara: scoperta variante inglese in un gatto, bando agli allarmismi

Il rischio COVID19 è un timore di molti. La scoperta della variante inglese in un gatto ha suscitato sicuramente molti timori ed allarmismi.

Che potranno essere fugati con una analisi approfondita in base a quello che la scienza ci suggerisce.

Partiamo quindi da quello che sappiamo.

È sicuramente vero che nel novarese è stato trovato un felino di 8 anni contagiato con sintomi respiratori, che ad un ulteriore esame è risultato affetto dalla Variante Inglese.

Ma va precisata una cosa, correttamente riportata da SkyTG24.

I gatti non diffondono il virus

Come ci riporta la testata

“La positività del gatto non deve generare allarmi – sottolinea Bartolomeo Griglio, responsabile della Prevenzione della Regione Piemonte -. A causa della malattia dei loro proprietari, gli animali d’affezione si ritrovano a vivere in ambienti a forte circolazione virale. Non è dunque inatteso che anch’essi possano contrarre l’infezione, ma non esiste evidenza scientifica sul fatto che giochino un ruolo nella diffusione del Covid-19. Il contagio interumano rimane la principale via di diffusione della malattia”, ha concluso.

Anche dall’Istituto fanno sapere che gli animali domestici non sono trasmettono il virus. Al contrario “sono da considerare vittime dell’infezione, soprattutto in ambenti ad alta circolazione virale, come può succedere in una casa con un paziente malato”.

Del resto il “Center for Disease, Control and Protection” considera il rischio di un ulteriore salto di specie da animali di affezione all’uomo molto basso.

Sostanzialmente sono gli esseri umani che possono contagiare i loro animali domestici, e non viceversa.

Con un’incidenza che secondo Nature può essere considerata sporadica.

Il principio di precauzione suggerisce però di applicare agli animali di affezione quasi tutte le cautele umane.

Quasi tutte perché disinfettarli col disinfettante alcolico e fargli indossare le mascherine potrebbe danneggiarli.

Ma tenerli lontani da soggetti malati ed evitare di lasciarli girovagare incustoditi, prendersi cura della loro igiene, questo sì, va fatto.

Quindi?

Quindi vanno evitati gli allarmismi, o peggio le corse all’abbandono di animali domestici.

Preoccupazione, questa, di molte persone che ci hanno inviato questa segnalazione.

Il ruolo della diffusione del COVID19 dagli animali non è assistito da evidenza scientifica, e con un minimo di cautele possiamo evitare che il contagio li colpisca.

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